Esercizi spirituali per bevitori di vino è il titolo inebriante di un libro ( 25,00 €) uscito da qualche giorno, scritto dal giornalista veronese Angelo Peretti e pubblicato dalle Edizioni Ampelos. Quasi trecento pagine in cui si affronta un percorso narrativo insolito ispirato da romanzi, aneddoti, poesie, canzoni che hanno a che fare solo in parte con il nettare di Bacco. Può essere l’intervista di Playboy al fondatore di Apple, Steve Jobs, l’occasione giusta per parlare dei timori delle persone comuni di fronte ai mostri sacri del vino e della vita pubblica; una lettera scritta dallo stilista Giorgio Armani durante la prima ondata di Covid-19, il motivo di riflessione sull’eleganza e sulla cafonaggine di certi vini come di certi individui; ma anche il ricordo dei primi astronauti sulla luna, memorie che fanno comprendere come il senso di appartenenza a una comunità costituisca il fondamento sia della convivenza civile sia della tipicità dei vini di un certo territorio.

Per non dire delle confessioni degli amanti delusi nelle rubriche di cuori solitari online che permettono di ragionare sulla cecità dell’amore così come sui difetti dei vini. Quindi, non di un manuale tecnico né di una guida alla degustazione si tratta, ma solo di un mezzo letterario che interpreta i pensieri e le azioni degli esseri umani, le necessità dei loro corpi, delle anime e delle menti. I novanta brevi capitoli, in bilico tra racconto e saggio, cercano di condurre così chi legge a riscoprire i significati emozionali e intellettuali – definiti spirituali nel titolo – del bere e del vivere. Un percorso in cui l’autore si avvale di un’esperienza ultra trentennale nel settore, fatta della redazione di centinaia di articoli e della stesura di piani strategici per varie denominazioni di origine. Al contempo, la sua logica stringente e l’ironia talora dissacrante smantellano, uno dopo l’altro, tanti ingannevoli rituali dei millanta sedicenti intenditori che vestono i panni dei sacerdoti dell’enologia. L’intento (lodevole), insomma, è quello di aiutare il lettore a godere appieno del piacere di un gesto naturale e semplice come quello di condividere un bicchiere di vino con le persone care. Quale opportuno corredo, in ciascun capitolo sono riportati due vini, uno italiano e l’altro straniero, inerenti al contenuto di volta in volta trattato, etichette note e meno conosciute, per un totale di centottanta vini.
Clara Ippolito
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