Uno dei fiori all’occhiello della frutticoltura emiliano-romagnola, la Pera dell’Emilia Romagna IGP, sta vivendo un momento di crisi per via dei drammatici dati del raccolto 2023, una stagione di alert per il comparto di settore che ha visto un notevole calo della produzione.
I grandi nemici di quest’anno sono da rinvenire in tre fattori più o meno direttamente legati ai cambiamenti climatici: a primavera le gelate tardive, da Reggio Emilia a Ravenna, in maggio, l’alluvione in Romagna, soprattutto nella zona di Ravenna ma anche nella provincia di Ferrara e, come se non bastasse, la siccità e le grandinate a macchia di leopardo dell’estate appena trascorsa. Fenomeni che hanno portato ulteriori conseguenze, quali l’invasione di insetti alieni come la cimice asiatica, che vengono da lontano e ben si adattano alle nostre condizioni, malattie fungine e batteriosi, alimentate da una situazione favorevole e da piante fortemente debilitate.

Peraltro, Il calo della produzione, soprattutto in Emilia Romagna, è una tendenza che in questi ultimi anni è andata consolidandosi, complice innanzitutto la riduzione degli ettari coltivati, dai 18.500 del 2017 agli attuali 12.000. Una flessione indotta in gran parte dalle avversità climatiche, che si traducono nei numeri di UNAPera, la più grande associazione europea di pere. Realtà che riunisce oltre 5.000 aziende agricole su più 8.500 ettari, pari in media al 70% della produzione dell’Emilia Romagna, che quest’anno si attestano su circa 30.000 tonnellate di prodotto per il consumo fresco, pari a un terzo di quelle dell’anno passato, quando la raccolta ammontava a 90.000 tonnellate, contrazione che si riflette ovviamente anche sulla remunerazione dei pericoltori. Per far fronte a tutto questo il Consorzio di Tutela della Pera dell’Emilia Romagna IGP ha deciso di stringere una partnership con il mondo della distribuzione per qualificare al meglio il prodotto disponibile, accompagnando questa collaborazione con un’impattante campagna stampa e Tv che da metà ottobre informi e inviti i consumatori a sostenere quest’eccellenza della tavola.

Una vera gemma del gusto da salvare cui, proprio il drammatico calo produttivo, ha però conferito una maggiore qualità a livello di grado zuccherino e notevoli caratteristiche organolettiche. Un grande impegno quello del Consorzio (appoggiato anche dal mondo distributivo mediante una comunicazione in store nei punti vendita delle maggiori insegne retail) a sostegno di un prodotto che rientra tra i frutti preferiti del 30% dei consumatori italiani, come emerge dalle ricerca su 3.000 responsabili acquisti realizzata da Agroter nel 2022. Un appello ai consumatori affinché, nonostante la concorrenza dall’estero, preferiscano il prodotto IGP: magari imperfetto sotto il profilo estetico, ma senza dubbio di qualità superiore.
Clara Ippolito
https://peradellemiliaromagnaigp.it
Credits Consorzio di Tutela della Pera dell’Emilia Romagna IGP

