GELATERIE D’ITALIA 2024 DI GAMBERO ROSSO

Nuove sperimentazioni attente alla sostenibilità ma senza trascurare il gusto; questo il fil rouge che lega il concetto di gelato espresso nella nuova guida Gelaterie d’Italia 2024 di Gambero Rosso, un’idea sempre più focalizzata sulle ultime tendenze alimentari, su una certosina ricerca di materie prime di qualità e sull’esplorazione dei sapori coniugata a una crescente attenzione all’ambiente. L’attore protagonista rimane comunque sempre e soltanto il gusto, elemento che emerge dalla recente presentazione tenutasi al Sigep di Rimini del volume che uscirà ad aprile. 556 le migliori insegne presenti a livello nazionale, tra cui 78 nuovi ingressi rispetto allo scorso anno.

Il gelato, dunque, prodotto tra i più amati in assoluto – anche nelle versioni senza lattosio, a ridotto contenuto di zuccheri e gluten free – ha vissuto in questi anni un’importante evoluzione grazie alla professionalità e alle competenze dei maestri gelatieri che, pur mantenendo un approccio artigianale, hanno lavorato con un atteggiamento curioso e scrupoloso sperimentando nuovi sapori e consistenze, utilizzando ingredienti sempre più esotici e originali. Con risultati sorprendenti anche nei processi produttivi sempre più etici e trasparenti con cui fanno il paio la promozione di uno stile di vita sano e un’attenzione anche agli aspetti sociali. 70 le eccellenze che hanno raggiunto il massimo dei Tre Coni, con un aumento di 8 gelaterie tra le premiate con il punteggio pieno. A livello regionale, la Lombardia spicca con il maggior numero di esercizi (14), principalmente nel capoluogo e nell’hinterland, con alcune esemplari eccezioni a Bergamo, Varese, Monza, Mantova e Vigevano. Seguono il Piemonte (10), con un nuovo ingresso, Emilia-Romagna (9) e Lazio (8) con due nuovi ingressi. 5 le categorie di Premi Speciali.

Clara Ippolito

https://www.gamberorosso.it

Credits Gambero Rosso

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Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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