E’ un viaggio fra locali d’autore, trattorie, bistrot e wine bar, luoghi che narrano al lettore gourmet il sapore italiano, quello imprescindibile della Guida Ristoranti d’Italia 2026 del Gambero Rosso (€ 22,00). Fresca di presentazione (al The Space Cinema Moderno di Roma) con i suoi ben 2.600 indirizzi, è una mappa del gusto che corre lungo tutta la Penisola, dipanandosi fra città d’arte, strade secondarie e piazze di provincia. Le scelte operate nelle recensioni sono nette e coraggiose, a partire dai Premi Speciali che sintetizzano un anno di lavoro di oltre 100 professionisti indipendenti. Tra le 19 categorie spicca il premio Ristorante dell’Anno andato a Trattoria La Madia di Brione, in Lombardia, dove Michele Valotti è portavoce di una cucina di pura avanguardia e ricerca; a fargli eco il premio Menu Degustazione assegnato a Jacopo Ticchi (Da Lucio) che, rompendo le formalità, ha rimesso al centro l’importanza e il piacere di condividere la tavola.

Cinquantacinque i ristoranti che hanno ottenuto le Tre Forchette, con un massimo rating in termini di eccellenza per le cucine d’autore. Tanto è vero che in testa alla classifica ci sono Osteria Francescana dello chef Massimo Bottura, Piazza Duomo di Enrico Crippa e Ristorante Reale di Niko Romito che svettano in cima con un punteggio di 97/100. Cinque le nuove Tre Forchette andate a Contrada Bricconi e Il Luogo di Aimo e Nadia, seguite da Villa Maiella, Zia e Marotta.
Grande fermento per le migliori trattorie d’Italia contraddistinte dai Tre Gamberi, con ben 7 nuovi ingressi: 4 Archi, Trattoria Del Cimino dal 1895, Osteria La Grandissima, Osteria dei Maltagliati, SantoPalato, I sapori di Marianna, Villa Rosa – La Casa di Lella. Sono 9, poi, i locali di ispirazione internazionale che hanno ottenuto i Tre Mappamondi e 14 wine bar premiati con le Tre Bottiglie, vero e proprio omaggio ai locali dove vino e cucina dialogano, creando nuove occasioni d’incontro, di gusto e di sperimentazione. Forte rilancio anche per il premio Tre Tavole, assegnato a 13 bistrot dislocati lungo lo Stivale che sanno mescolare rigore e spensieratezza, inglobando gastronomie, pescherie e macellerie con format innovativi.

Tra le novità di quest’anno compaiono gli agriturismi, che sempre più spesso celano grandi trattorie, inaspettati fine dining o raffinati bistrot, affiancati da una sezione di consigli di viaggio in apertura di regione completamente rinnovati per orientare al meglio il lettore. Una sezione speciale è riservata, per la prima volta, alla ristorazione italiana all’estero, portavoce di un’identità gastronomica semplice, unica e riconoscibile ovunque ci si trovi: in questo senso spicca Clara a Bangkok dello chef Christian Martena, premiato come Miglior ristorante italiano all’estero. “Abbiamo costruito una vera e propria mappa dei sapori e dei territori italiani, con un livello di copertura incredibile grazie a oltre 100 professionisti che vivono questo lavoro come una missione. Amiamo raccontare la cucina italiana nella sua incredibile complessità, valorizzando insieme grandi trattorie e raffinate cucine d’autore. Il tema forte che esce da quest’edizione è la sostenibilità umana: la felicità dei clienti passa sempre più per quella dei lavoratori”, questo il commento di Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile del Gambero Rosso.
Clara Ippolito

