LA GIARDINIERA DI MORGAN

Morgan-e-panino
La Giardiniera di Morgan in barattolo e come farcia di un panino

Cinque varianti per un unico tema: la Giardiniera di Morgan Pasqual, uno chef diventato il deus ex machina di un laboratorio artigianale che sforna questa e altre bontà fuori del comune. Una ricetta agrodolce fresca e innovativa, che rompe con gli schemi della preparazione classica, sostituendo il sedano e la cipolla con il finocchio e la carota. Gli altri ingredienti sono i peperoni rossi, gialli e verdi, i cavolfiori, l’aceto, l’acqua e lo zucchero che conservano gli ortaggi in modo naturale. Si può abbinare con salumi, carni bollite, cotechini, insalate di pollo, pesce azzurro grigliato, rombo, salmone ai ferri, ma anche con dei formaggi stagionati a pasta dura. Comunque, la potete gustare anche da sola.
Le altre quattro versioni sono ispirate a Luciana, moglie di Morgan, e ai loro tre figli Giada, Anna e Giovanni. Ognuna ricorda i diversi caratteri, ma ad accomunarle è la croccantezza, caratteristica garantita dalla selezione della materia prima e dalla cottura separata di ogni singolo ortaggio. Accanto alla Giardiniera nascono altri prodotti in agrodolce, con edizioni stagionali limitate. L’ultima chicca di Morgan? Il bacalà, con una c, come si usa dire dalle sue parti, che lui stesso racconta nell’intervista pubblicata nella sezione A tu per Tu.

www.lagiardinieradimorgan.com

Clara Ippolito

Credits: Greta Bellucci

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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