
Il panorama oleario italiano si allarga sempre più, arricchendosi di prodotti che aprono nuovi orizzonti, come l’olio di semi di girasole alto oleico, ottenuto per spremitura meccanica, senza fare uso di solventi e senza ricorrere alla raffinazione per standardizzare il sapore e rimuovere certe sue peculiarità intrinseche. Maurizio del Ministro, Direttore della Società Cooperativa Strizzaisemi, ci parla in particolare di quello prodotto dal Consorzio che ha sede a Santa Luce, in provincia di Pisa.
Il Consorzio Strizzaisemi nasce nel 2010. Quanti sono i soci che conta?
Oggi sono una ventina, prevalentemente appartenenti alla provincia di Livorno, Pisa e Grosseto; fra questi ci sono anche delle altre cooperative. Gli associati coltivano prevalentemente seminativi, cereali e girasoli con approccio sia tradizionale sia biologico.

Voi producete farine, paste e oli, in particolare quello di semi di girasole alto oleico, una tipologia ricca di proprietà nutritive: quali le strategie adottate per farlo conoscere?
Vendiamo olio di semi di girasole alto oleico da poco più di un anno. In questo periodo abbiamo promosso dei convegni per diffonderne la conoscenza, cosa che è servita anche a noi che lo lavoriamo per migliorarlo sempre più.

In che cosa si differenzia il vostro alto oleico dagli altri oli del genere?
Quelli in commercio generalmente subiscono una spremitura a caldo con solventi come l’esano, un derivato del petrolio, le cui tracce si trovano anche nel prodotto finale. Inoltre, viene praticata la degommazione, la raffinazione (o neutralizzazione), la decolorazione, la deodorazione e l’idrogenazione. L’olio di semi di girasole alto oleico Strizzaisemi, invece, non subisce nulla di tutto questo, ma viene soltanto filtrato meccanicamente a freddo per togliere le impurità. Perciò, mantiene il suo colore e le sue proprietà nutritive, soprattutto l’alto contenuto di vitamina E: parliamo di 80 mg su 100g di prodotto, per cui ne bastano 2 o 3 cucchiaini al giorno per coprire il fabbisogno giornaliero di un adulto. E consideriamo che la vitamina E sintetica viene assorbita solo per il 10%, mentre quella naturale interamente.
L’olio di girasole alto oleico vergine ha particolari caratteristiche sia al naso sia al palato che potrebbero suscitare una certa qual diffidenza nei consumatori che non vi sono abituati.
Sì, alcuni consumatori non sono avezzi agli oli di semi “veri”; quindi, magari, si può iniziare usandolo insieme all’olio di oliva. In ogni caso è ottimo per saltare le verdure, per gli arrosti e ancor più per le fritture, che risultano molto più digeribili.
Dove si può trovare e quanto costa al litro?
Al pubblico costa sui 2,50 € al litro. In Toscana si trova da noi e in molti punti vendita, in alcune Conad e da Zona Market; sta andando molto bene in Puglia, Piemonte, Marche e Abruzzo, considerando che siamo partiti da poco con qualche promozione, ma confidiamo di allargare presto la diffusione ad altre regioni.

Producete altre tipologie di oli di semi oltre a quello di girasole alto oleico?
Facciamo olio di lino e fra un po’ inizieremo con quello di cartamo alto oleico, nel quale credo moltissimo.
Avete proposto ad alcuni chef di usare il vostro olio di semi di girasole alto oleico. Quali riscontri avete avuto?
I risultati sono stati disomogenei, anche perché spesso la ristorazione cerca materia prima super economica. Soprattutto, però, credo che non tutti vogliano mettersi in gioco con prodotti nuovi, sapori forti e antichi, come quello del nostro olio di semi di girasole alto oleico Strizzaisemi.
Clara Ippolito
Credits: Strizzaisemi – Fiorenzo Rosellini