
È stata inaugurata ieri sera l’edizione 2018 de I migliori Vini Italiani, la kermesse di Luca Maroni presentata alla stampa romana nel Salone delle Fontane dell’Eur. L’occasione è stata propizia per introdurre due pezzi forti della produzione editoriale di settore, l’Annuario 2018 dei Migliori Vini Italiani e il primo Annuario delle Poesie Mondiali, un volume in cui Maroni ha ampliato i suoi orizzonti professionali, espandendosi oltre i meri confini enologici.
Vini e versi strettamente uniti da una sensibilità fuori del comune, espressione di un binomio partorito da una mente fervidamente nomade, mai stanca di esplorare le vie della creatività umana siano esse in bottiglia o su di una pagina. Ecco perché I Migliori Vini Italiani racconta da ormai molto tempo al grande pubblico il mondo del vino con un approccio corale, che dà voce ai suoi protagonisti, i produttori, insieme a tanti altri originali eventi.

Appuntamenti che animeranno una tre giorni inebriante – da oggi fino a domenica 18 febbraio – affollata di musica, arte, degustazioni classiche di vini, ma anche assaggi polimaterici, vale a dire presentati come uno spettacolo sensoriale che fa valutare e scoprire i sentori profumati di legni, nettari ed essenze di mastri profumieri degustati in comparazione l’uno con l’altro.

Non mancheranno, naturalmente, laboratori e prodotti del territorio in collaborazione con il GAL e le Chicche della Tuscia, esperienze dei sensi cui fa eco la realizzazione di un progetto unico messo a punto con l’Università La Sapienza di Roma. Vigneto Italia, questo il suo nome, nient’altro che un inedito Museo Ampelografico vivo, nel senso che raccoglie una selezione delle più importanti varietà autoctone regionali italiane impiantate all’Orto Botanico di Roma.
154 i vitigni per l’impianto di avvio, 3 il numero di piante per varietà, per un totale di circa 460 piante poste a dimora nei 624 metri quadri del sito capitolino. Un registro vivente delle viti nazionali allevate con un approccio biodinamico, quindi con un impatto ambientale pari a 0; un vigneto cittadino, vero fiore all’occhiello della Capitale, memoria e vita della ricchezza viticola italiana.
Clara Ippolito
Credits: I Migliori Vini Italiani