LE MORETTE METODO CLASSICO
BRUT 2013

La bottiglia del Le Morette Metodo Classico Brut
La bottiglia del Le Morette Metodo Classico Brut

Le Morette Metodo Classico Brut è un Blanc de Blanc frutto di una certosina selezione di uve Turbiana e Chardonnay. Presentato di recente al Vinitaly nel millesimo 2013, le uve di cui questo vino è espressione sono raccolte a mano durante la terza decade di agosto per ottenere un mosto più fresco e sapido; vinificate poi separatamente, vengono assemblate agli inizi di marzo dell’anno seguente per la presa di spuma.
I 36 mesi passati sui lieviti, la sboccatura e l’aggiunta della liqueur d’expedition (preparata essenzialmente con vino della stessa annata), danno quindi vita al Metodo Classico Le Morette, uno spumante che affina in botti di rovere, acquisendo maggiore complessità ed eleganza.
Di colore giallo paglierino, con sfumature dorate brillanti, ha un perlage sottile e persistente, profumi ampi di nespola e mandorla fresca, non senza un lieve fondo di crosta di pane; ricco, vellutato e persistente al palato, regala lievi sentori balsamici nel finale, il che ne rende fresco l’assaggio.

Fabio Zenato proprietario dell’azienda Le Morette con lo chef Leandro Luppi
Fabio Zenato proprietario dell’azienda Le Morette con lo chef Leandro Luppi

“Il nuovo Metodo Classico” – secondo Fabio Zenato, titolare dell’azienda con suo fratello Paolo – “è il risultato di una lunga ricerca che punta a esprimere le potenzialità del territorio del Lago di Garda”. Da anni, infatti, l’azienda è impegnata in un percorso di valorizzazione della varietà Turbiana che, con questo metodo classico, non vuol fare un mero esercizio di stile, ma offrire un’altra prova del genio di un territorio.

Clara Ippolito

www.luganalemorette.it

Credits: Studio Cru

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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