FUD BOTTEGA SICULA

Andrea Graziano, fonder di Fud Bottega Sicula
Andrea Graziano, fonder di Fud Bottega Sicula

Catania, Palermo, Milano: questo è l’asse geografico su cui corre il filo del gusto, una linea golosa che accomuna tre città rappresentative della filosofia gastronomica di Andrea Graziano, founder di Fud Bottega Sicula. Un marchio che ha rivoluzionato il mondo del cibo a partire dal linguaggio, mettendo in evidenza la parola fud, operazione che, per la serie mangia come pronunci, ha coinvolto anche i nomi delle proposte del menu (dal Cis Burgher al Uain).
E quale approdo “nordico” poteva essere migliore se non quello del Naviglio Grande di Via Casale 8? “Abbiamo voluto aprire a Milano”, racconta Graziano, “per dare la possibilità a chi vive qui di conoscere una Sicilia diversa: non siamo venuti al nord per cercare fortuna, ma per sovvertire certi stereotipi sulla nostra terra; a Milano, città stupenda e assai stimolante per la ristorazione, non potevamo certo mancare”.

FUD CISBURGHER
Il Cis Burgher di Fud Bottega Sicula Milano

Ipse dixit e de facto i piatti della nuova location milanese – realizzata da Graziano in collaborazione con Vittorio e Saverio Borgia, già operanti sulla piazza meneghina – sono semplici e privi di retorica culinaria, ma soprattutto preparati con materia prima eccellente. Sapori elevati all’ennesima potenza che intendono rivoluzionare la percezione della cucina isolana all’ombra della Madunina sia con una bottega alimentare (che raccoglie il meglio della produzione enogastronomica siciliana) sia con delle proposte culinarie goduriose: dalle hamburger ai panini, dai salumi ai formaggi fino ai fritti, passando per vini e birre emblemi di una Sicilia schiettamente gustosa.

Clara Ippolito

www.fud.it

Credits: Fud Bottega Sicula

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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