548 aziende e 750 oli di qualità possono bastare per fare dell’edizione della Guida agli Extravergini 2019 di Slow Food (16,50 €) un vademecum da non perdere; peraltro, ben 88 di questi fanno parte del Presidio Slow Food dell’Olio Extravergine Italiano, espressione di oliveti e di cultivar autoctone del territorio gestiti senza fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici.
Per valorizzare il paesaggio olivicolo italiano ed evitare l’abbandono degli oliveti più antichi, il Presidio prevede, infatti, che almeno l’80% delle piante abbia un’età minima di 100 anni: storia narrata dalle etichette che abbracciano anche il territorio e il lavoro del produttore.
327 degli oli presenti in guida sono certificati biologici, 26 sono invece le aziende insignite con il simbolo della Chiocciola, perché prodotti che interpretano i valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con la filosofia di Slow Food. 53 gli oli premiati con il riconoscimento di Grande Olio, perché eccellenti nella loro categoria per pregio organolettico, aderenza al territorio e alle sue cultivar.
Infine, sono 69 quelli premiati con il riconoscimento di Grande Olio Slow in quanto eccellenti, capaci di emozionare in relazione a cultivar autoctone e territori di provenienza, ottenuti con pratiche agronomiche sostenibili.
La guida è stata presentata a Trevi (Pg), cittadina storicamente legata all’olivicoltura e oggi parte della fascia olivata Assisi-Spoleto, inserita recentemente nei Sistemi del Patrimonio agricolo di rilevanza mondiale della Fao, nonché candidata a Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Clara Ippolito
Credits: Slow Food Editore