SETTE COLLINS, UN COCKTAIL DEDICATO ALLA CITTÀ ETERNA

La magia dei numeri la fa da padrone in questo cocktail dedicato ai 7 Colli di Roma e ispirato nel gusto alle botanicals che compongono l’ingrediente principe, ovvero il VII Hills Italian Dry Gin, distillato a Moncalieri, vicino Torino, dove i maestri miscelatori creano l’autentico spirito italiano, dando a ogni bottiglia un sapore unico. Si tratta di una bevanda alcolica ricca di 7 elementi botanici che crescono, appunto, sui sette colli di Roma, giù usati dagli Antichi Romani a scopo medico o culinario. Fondamentali nel Sette Collins, ne fanno un drink semplice da preparare e ancor più da bere dati i suoi altri componenti, cioè il sedano, la camomilla e il cardamomo che mitigano la sete e appagano il palato, donando alla miscela un carattere unico, fresco ed erbaceo. Perfetto per un aperitivo, lo ha ideato Ilaria Migliorini, bartender de La Zanzara (www.lazanzararoma.com), quale inebriante omaggio all’Urbe, la città più bella del mondo.

La bartender Ilaria Migliorini a La Zanzara d Roma
La bartender Ilaria Migliorini a La Zanzara d Roma

Ingredienti

  • 50 ml VII Hills Italian Dry Gin
  • 15 ml sciroppo di camomilla
  • 25 ml succo di limone
  • 1 dash celery bitter (equivalente a circa 3 gocce)
  • Top di soda al cardamomo

Bicchiere Collins

Garnish
limone
sedano
fiori di camomilla

Preparazione del drink Sette Collins

Shakerate tutti gli ingredienti in un cobbler (strumento utilizzato per miscelare gli ingredienti nella preparazione di cocktail attraverso lo scuotimento) e filtrate in un Collins (utilizzato per servire drink miscelati, quali appunto il Tom Collins dal quale prende il nome) pieno di ghiaccio e colmate con la soda al cardamomo; decorate con limone, sedano e fiori di camomilla.

Clara Ippolito

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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