È la riscossa del pane, oggi più che mai dopo i difficili e lunghi mesi di lockdown che hanno spinto gli italiani a riscoprire il valore dei beni primari: un’occasione d’oro per il cibo quotidiano per antonomasia, le farine e il lavoro dei migliori panificatori italiani. La II edizione di Pane&Panettieri d’Italia del Gambero Rosso 2012 (240 pag. – € 8,90), realizzata in collaborazione con Petra-Molino Quaglia, azienda leader nella produzione di farine di grano tenero di alta qualità, riparte infatti proprio dai grandi panificatori, siano essi i “padri della patria” o giovani che hanno scelto uno dei mestieri più antichi del mondo che s’impegnano a dar vita a un pane infinitamente buono, realizzato come natura comanda.
Dal Piemonte alla Sardegna l’importante guida ha selezionato 370 indirizzi dove trovare – di là da sperimentazioni e geniali creazioni – un ottimo pane da consumare tutti i giorni, figlio di lievito madre vivo, di grani antichi selezionati come fior da fiore, nonché espressione di un circolo virtuoso di mugnai, contadini e panificatori. Insomma, un pane di filiera. Un prodotto che non costa pochissimo, ma sul quale vale la pena investire, perché fa bene al nostro futuro oltre che alla nostra salute. “Negli ultimi mesi ci siamo cimentati con impasti e forni, seguendo i consigli dei maestri panificatori che ci hanno fatto compagnia con i segreti di questa tradizione antica”, ha dichiarato Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso. “Abbiamo imparato a riconoscere e acquistare il pane di qualità, riavvicinandoci alle botteghe eccellenti delle nostre città; perciò in questa edizione si vuole celebrare con entusiasmo il lavoro e i professionisti dell’arte bianca”.


E i numeri parlano chiaro: 40 sono i nuovi ingressi, 44 i panifici premiati con il massimo punteggio dei Tre Pani. La Lombardia è al vertice con 7 panifici premiati, seguita dal Piemonte e dal Veneto con 6; l’Emilia-Romagna ne ha 5, Lazio, Puglia e Sicilia 3, Toscana, Marche e Campania 2; Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata e Sardegna, infine, 1.
Panettiere emergente di quest’edizione è Daniele Marè (del Panificio Marè di Roma), il Pane dell’anno pertiene, invece, al Panificio A’ Maidda di Trapani (suo il Filone al finocchietto selvatico, mandorle d’Avola e uva passa di Zibibbo di Pantelleria), mentre nella categoria Pane e territorio si colloca Carlo Eugenio Fiorani di Castelverde (in provincia di Cremona).
Clara Ippolito