A base di grano Gran Prato, coltivato nei campi appena alle porte della città, prodotto secondo i disciplinari del progetto di filiera corta cerealicola, quindi trasformato in farina molita in un antico mulino di Vaiano, Granocchio è la neonata specialità da forno di Prato. Uno snack facile, giovane, piacevole, destinato a divenire un must dell’aperitivo alla pratese, una sorta di cracker contenente polvere di mortadella di Prato IGP, Presidio Slow Food, ingrediente che gli conferisce anche una leggerissima sfumatura rosata e tutta la dolce sapidità di un salume unico. L’alchermes nell’impasto e i profumi di coriandolo, chiodi di garofano e cannella ne fanno una bontà fuori dal comune, espressione di un’arte bianca cittadina di lungo corso appoggiata su una solida cultura della lievitazione e del pane.

“Vorremmo diventasse una specie di testimonial goloso della Prato foodie, perfetto in abbinato al Carmignano DOCG, il vino rosso del territorio, elegante e dal bouquet fine ed intenso”, dicono gli organizzatori di eatPRATO e l’Associazione Gran Prato che insieme hanno ideato il nuovo prodotto tipico. Peraltro, Granocchio offre già il destro a una serie di varianti stagionali da apportare all’impasto, usando prodotti del territorio come il cavolo nero d’inverno o il fico secco dottato di Carmignano, altro Presidio Slow Food di questa terra.

Per il momento Granocchio è appannaggio di Pane Amore e Fantasia, forno cittadino tutto, o quasi, al femminile dove, dopo tante prove di impasto, forme, consistenze, tipologie di lievitazione e ricette, ha dato vita alla nuova specialità salata lanciata in occasione di eatPRATO 2021, manifestazione appena conclusasi.
L’obiettivo è, ovviamente, che tutti i forni aderenti all’Associazione Gran Prato (che utilizzano esclusivamente farina di qualità di filiera corta e lieviti naturali) possano iniziare presto a produrlo, di modo da renderlo più ampiamente godibile.
Clara Ippolito