GELATERIE D’ITALIA 2017 DEL GAMBERO ROSSO

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La Copertina della guida Gelaterie d’Italia 2017

Quante volte vi è capitato di prendere un gelato, pensando fosse artigianale e poi avete scoperto che non era così: che di fresco c’era solo il latte e che il resto erano paste, come vengono chiamati i preparati usati in tante gelaterie che si auto-etichettano come “artigianali”. Per carità, ci sono delle basi di tutto rispetto, però è bene sapere che si tratta di tutta un’atra cosa. Comunque, a chiarire l’annosa questione non è una legge ad hoc, che purtroppo non esiste, bensì la prima guida dedicata dal Gambero Rosso al mondo dei piaceri più amati dagli italiani. Gelaterie d’Italia (8,90 €), infatti, è il primo goloso vademecum che ha scandagliato gli oltre 37.000 esercizi sparsi nel Bel Paese, compresi bar e pasticcerie che vendono anche gelato artigianale, luoghi in cui non si dà sempre alla grande tradizione gelatiera italiana quel che merita. I voti assegnati dagli esperti assaggiatori del Gambero Rosso sono stati, ovviamente, espressi in coni (da 1 a 3 a seconda della bontà) e destinati a 300 gelatieri, tra i quali solo 36 hanno raggiunto l’algido Olimpo dei Tre Coni, il massimo del punteggio. Pochi, certo, almeno per il momento, ma la speranza è che questa nuova guida possa far nascere un proficuo dibattito, facendo crescere il settore. Naturalmente, ci sono alcuni presupposti indispensabili: vale a dire, l’altissima qualità del latte, l’intelligente valorizzazione del territorio, il rispetto assoluto della stagionalità e l’attenta gestione di stabilizzanti, emulsionati e zuccheri, perché il gelato prodotto sia sano oltre che buono.
Quel che emerge da queste 208 pagine, alla fine, è una nuova geografia del gelato che numericamente registra la più alta presenza di Tre coni in Emilia Romagna con 7 insegne, regione cui seguono con 5 Piemonte, Lombardia e Toscana, quindi Lazio con 3, Liguria, Veneto e Friuli Venezia Giulia e Campania con 2, Marche, Basilicata e Sardegna con 1. E qui è d’obbligo fare qualche nome eccellente, come quello della Cioccolateria Paolo Brunelli di Senigallia, cui è andato il premio per il miglior gelato al cioccolato, mentre Gelatiere emergente si è rivelata essere una donna, Carmela Grotta di Ciocolat di Toscolano Maderno (provincia di Brescia). Il Greed Avidi di Gelato (Frascati, Roma) di Davide Rossi, infine, è stato insignito del titolo di miglior gelato gastronomico, mentre il premio gusto&salute è andato a Candida Pelizzoli di Oasi American Bar di Fara Gera d’Adda (provincia di Bergamo).

Clara Ippolito

Credits: Gambero Rosso

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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