
Buon cibo e tanta socialità, quella di una volta, quando stare con la gente era un gran piacere: questo è quello che troverete da Manforte, un posticino romano in zona Talenti, di appena mille metri quadrati; un enorme, antico fienile ristrutturato a dovere dove si mangia e si beve bene, tornando indietro nel tempo, verso un amarcord del gusto e della tavola ormai quasi estinti.

Certo 800 posti a sedere sono davvero tanti e sicuramente possono spiazzare, ma sta di fatto che arrivando in quest’interno che si presenta in tutta la sua vastità, non ci sente smarriti. Tutt’altro. Sarà il fatto che a dominare lo spazio c’è un tetto a capriata, che le coperture delle pareti sono realizzate con lamiere verniciate a fuoco in ottanio, panna e verde foresta; sarà, pure, che i due grandi soppalchi movimentano la struttura oppure che nella facciata interna il disegno di una grande luminaria delle feste segnala la zona dedicata ai bambini, da cui si accede direttamente ai giochi esterni (per la cronaca anche fuori non si scherza, dato che nel piazzale antistante c’è un grande dehors ben attrezzato).

Non pensate però a una “caciarata”, come dicono a Roma, a un posto cioè affollato e rumoroso, perché i proprietari – che la sanno lunga in fatto di architettura – le hanno pensate tutto per garantire ai loro clienti (giovani, famiglie, persone dai gusti più disparati) il proprio spazio nell’immensità di Manforte.
E poteva mai finire qui? Naturalmente no, visto che un’intera parte laterale è dedicata ai laboratori, alla pizzeria, alla bruschetteria e alla cucina gluten free, come indicano le insegne apposte sulla parete.
Ma chi c’è dietro tutto questo? C’è l’architetta e socia Valeria Bortolan, l’ingegnere Stefano Bugoni, la Repubblica Gastronomica, agenzia che ha curato il brand identity, e lo chef Alessandro Bursi che con le sue proposte non ha fatto altro che seguire il fil rouge della convivialità.

A cominciare dalle cosidette pizze sociali – tonde a lunga lievitazione naturale, cotte in teglia sulla brace in uno speciale forno a legna – perfette per essere condivise, come la Bufalina con pomodori pelati, mozzarella di bufala e pomodori ciliegino o la Paesana con fior di latte, provola affumicata fusa e pancetta croccante. Naturalmente non mancano le hamburger di scottona italiana (Reale, Brisket e Chuck): basti citare, ma soprattutto provare, l’Ovoburger insalata, pomodoro, uovo alla Bismarck, pancetta croccante e salsa verde, o il Manforte Burger una ricetta originale che varia di mese in mese. E poi? Patatine fritte home made a volontà, variamente insaporite, insalate, dolci caserecci e una dozzina di birre artigianali alla spina, proposte a rotazione e provenienti da tutto il mondo. Che volete di più?
Clara Ippolito
Credits: Manforte