
Gioiscono i distillatori trentini ancora a due anni dal riconoscimento europeo dell’Indicazione Geografica. E ne hanno ben donde, perché si tratta di un ulteriore segno distintivo di qualità di una grappa, l’unica “territoriale”, che già dagli anni ’60 si è dotata in maniera autonoma, primo caso in Italia, di un sistema di controlli rigidi per garantire il consumatore da una parte, la qualità del prodotto dall’altra.
“L’Indicazione Geografica Trentino rappresenta per noi il segno distintivo a livello internazionale da tutte le altre grappe prodotte in Italia, un risultato che è frutto di anni di concertazioni prima ai tavoli provinciali, poi in sede ministeriale”, ha spiegato il presidente dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino Beppe Bertagnolli. Il tutto per garantire standard produttivi di altissimo livello sia per i mercati, ma soprattutto per venire incontro al benessere del consumatore.

Una strenua battaglia condotta senza sosta da anni, seguendo un disciplinare di produzione pensato ad hoc, quello del Trentino, basato su criteri assai rigidi. A imprimere la qualità e la sicurezza su ogni bottiglia di grappa del Trentino, c’è il marchio del Tridente, una specie di sigillo apposto sotto forma di fascetta identificativa: garanzia assoluta e inequivocabile di unicità e territorialità.
Giordana Folengo
Credits: Istituto Tutela Grappa del Trentino