
È un locale double face, ristorante e cocktail bar insieme: affacciato com’è su una delle piazze più rinomate dell’antica Roma (che gli presta il nome), ha degli interni evocativi che riportano ad atmosfere e architetture anni Trenta. Suggestioni decorative di grande effetto opera di Mauro e Lorenzo, i proprietari di questi due piani con cucina a vista sobriamente ricercati con stilistiche sottolineature di marmi e cristalli policromi, oltre che di preziosi inserti dorati.

Insomma, un posticino più che particolare dove a officiare il rito dei fornelli è Alessandro Miotto, chef che esegue quotidianamente una partitura di piatti legati alla tradizione capitolina, non senza fughe culinarie che toccano i lidi di altri sapori del mondo. All’articolato menu fa da contrappunto un’opulenta carta del beverage, che spazia tra etichette, mescita e cocktail griffati, opera dei bartender di Suburra 1930: drink pensati per accompagnare sia i piatti della casa sia l’aperitivo o il dopocena, gli stessi che verranno proposti in diverse formule di abbinamenti in quattro serate a tema dedicate al buon bere e alla buona tavola. Un poker d’assi sfoderato da domani, martedì 27 febbraio, quando andranno in scena gli Assaggi di Cucina e Miscele intitolati Tradizione e Liquori Italiani: tre degustazioni salate e un boccone dolce della cultura culinaria dell’Urbe, legate strettamente a quattro drink a base di liquori nostrani. Un approccio che vuole riscoprire piatti e bevande sperimentati in inediti connubi, leggeri e accattivanti nel gusto quanto allettanti nel prezzo.
Il format, nato nel 2017, ha l’ambizione non solo di presentare Suburra 1930 – un bijoux incastonato nei meandri del quartiere Monti – ma anche un particolare modo di vivere la classica degustazione. Gli altri appuntamenti? Il 20 marzo Cacao nel piatto e Rum, Baccalà e Gin il 17 aprile, il 22 maggio Street Food e Fizz. Comunque stay tuned, ché domani troverete la ricetta del BarbaRione, uno dei drink cult di Suburra 1930.
Clara Ippolito
Credits: Suburra 1930