
Dolce o piccante? Questo è il dubbio amletico che si presenta di fronte al Gorgonzola DOP, il re degli erborinati italiani, un formaggio antichissimo (risalente al Medioevo), che prende il nome dall’omonima cittadina del milanese. Prodotto con latte vaccino di altissima qualità, proveniente da una quindicina di province a cavallo tra Piemonte e Lombardia, per farlo ci si avvale di un metodo ancora fortemente manuale, anche nell’industria.

Bontà a pasta cruda, le sue screziature verdi sono frutto del processo di erborinatura, cioè della formazione di muffe: cremoso e morbido con sapore particolare e caratteristico, il tipo dolce è leggermente pizzicante, mentre ha un gusto più deciso e forte quello piccante la cui pasta risulta più erborinata, consistente e friabile.
La stagionatura del Gorgonzola DOP, il re degli erborinati, dura almeno 50 giorni nel primo tipo, oltre gli 80 nel secondo, che per questo viene anche detto gorgonzola del nonno o antico, visto che veniva consumato maggiormente in passato (oggi rappresenta l’11,27% della produzione nazionale).
Protetto da un Consorzio nato nel 1970 (http://www.gorgonzola.com), di Gorgonzola era ghiottissimo Winston Churchill, tanto che negli anni ’40 del secolo scorso i quotidiani inglesi riportavano che l’italianissimo formaggio era il più consumato nel ristorante della Camera dei Comuni di Londra. Curiosità a parte, il Gorgonzola DOP non ha solo un importante patrimonio nutrizionale, ma si presta anche a svariati usi culinari: è perfetto, infatti, per preparare primi e dessert sfiziosi, ma si sposa molto bene anche con carni e pesci, come vedrete dalle ricette di un intrigante menu primaverile che vi proporremo in settimana. Stay tuned.
Clara Ippolito