VITIGNOITALIA 2018. NAPOLI CAPITALE DEL VINO PER TRE GIORNI

Gli stand di VitignoItalia
Gli stand di VitignoItalia

Una manciata di giorni ancora e poi tutto ricomincia per i wine lover di VitignoItalia 2018, XIV edizione del Salone dei Vini e dei Territori Vitivinicoli Italiani. Una kermesse inebriante che, come di consueto, andrà in scena a Napoli, capitale del vino per tre giorni all’interno del meraviglioso scenario di Castel dell’Ovo, Patrimonio Unesco e simbolo della città. Dal 20 al 22 maggio il nettare di Bacco, infatti, sarà protagonista assoluto con degustazioni, convegni e incontri, per quello che è ormai divenuto – quanto a numeri, contenuti tecnici, vocazione al business e attenzione dei media – l’evento enoico di riferimento dell’intero Centro-Sud.
250 aziende vitivinicole provenienti da tutta la Penisola, oltre 1.500 etichette in assaggio, queste le altre cifre che descrivono una manifestazione dove primeggeranno naturalmente le cantine campane (circa il 40% delle aziende partecipanti), anche se tutti i territori italiani – dall’Alto Adige alla Sicilia – offriranno un’esaustiva panoramica del variegato vigneto della Penisola.

Degustare a VitignoItalia
Degustare a VitignoItalia

“Come ogni anno”, ha spiegato Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia, cerchiamo di portare a Napoli il meglio dell’universo vitivinicolo italiano. Oltre alle degustazioni per il pubblico ci sarà quest’anno un programma convegnistico con workshop e seminari condotti da note personalità del mondo del vino. Indispensabile, come sempre, l’aspetto business: per questo motivo, anche in quest’edizione, una delegazione di 25 buyer internazionali, proveniente da 17 Paesi, incontrerà le aziende partecipanti B2B”. VitignoItalia è patrocinato dal Comune di Napoli, MIPAAF, ISMEA in collaborazione con la Regione Campania, Unioncamere Campania e Italian Trade Agency (ITA).

Clara Ippolito

www.vitignoitalia.it

Credits VitignoItalia

 

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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