
Torna per tutto settembre il grande appuntamento per scoprire l’arte del vendemmiare: Cantine Aperte in Vendemmia, evento promosso dal Movimento Turismo del Vino Toscana quest’anno, infatti, apre di nuovo le porte di decine di aziende sparse nella regione per far conoscere da vicino un vero e proprio rito come quello della raccolta dell’uva. Un momento strettamente legato alle merende regionali, dalla fettunta al pane sciapo con il prosciutto crudo toscano o con i salumi e pecorino, immancabile ovviamente pane, vino e zucchero, il dolce dei poveri, oltre che il bicchiere di vino. Che deve essere presente per brindare al lavoro di un anno, soprattutto in un momento in cui in vigna si ritrovano insieme gli appassionati, i lavoratori e i proprietari, tutti con l’obiettivo di portare a casa “un’ottima annata”. “La vendemmia è una festa, la gente è allegra, il lavoro di tutto l’anno raggiunge l’apice”, ha commentato il Presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Violante Gardini. “Vogliamo dare, perciò, la possibilità a tutti gli enoamatori di vivere con noi produttori vinicoli questo momento magico”. Il tema della merenda, peraltro, non è una scelta casuale, visto che Cantine Aperte in Vendemmia rientra tra le attività ufficiali dell’Anno del Cibo Italiano.

Dalla sveglia al mattino presto, per partecipare attivamente alla vendemmia, alla visita in cantina di fermentazione, osservando le operazioni di selezione degli acini e i rimontaggi, fino al tradizionale pranzo dei vendemmiatori, dai più piccoli ai grandi esperti saranno invitati in cantina per assaggiare il mosto.
Sono previste, inoltre, tante attività per le famiglie, durante le quali anche i più piccini potranno per un giorno immergersi nella natura. Insomma, sarà un modo divertente per conoscere le cantine tra tini in fermento, botti e filari che, in questo particolare periodo, si animano di persone in una vera e propria festa.
Clara Ippolito