
Gli alambicchi sono accesi da un mese e la Grappa del Trentino si prospetta già contrassegnata da un trend positivo, pari circa al 20% in più rispetto al 2017. Particolarmente favorevoli le previsioni per le uve a bacca rossa, visto l’andamento climatico e il buon grado di maturazione raggiunto, benché nelle valli – dove si vendemmiano in prevalenza vitigni a bacca bianca – le rese non saranno da meno, così come la notevole qualità della vinaccia dai notevolissimi profumi.
Questo il report dell’Istituto di Tutela Grappa del Trentino, di cui si fa portavoce il Presidente Mirko Scarabello che fa il punto della situazione attuale. “Anche se è presto per tirare le somme, da un sondaggio sulle nostre distillerie possiamo senz’altro dire che siamo di fronte a un’annata molto buona sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo, data la produzione di uva e, quindi, di vinacce”.
La fervida attività di distallazione durerà ancora e gli alambicchi saranno spenti entro il 31 dicembre, quando saranno pronti tutti i prodotti che tengono alta la fama della Grappa del Trentino, il cui segreto è espresso dalle 4 T che ne sono la cifra stilistica. Territorio, Tempestività (il km 0 della materia prima permette di mantenere al massimo gli aromi durante la distillazione),

Tradizione e Tutela: questa la sintesi della ricetta scritta nel disciplinare di produzione delle grappe marchiate con il Tridente. Tutto depone, dunque, a favore di ottimi risultati: perciò, non resta che aspettare che il lavoro dei maestri distillatori trasformi una materia prima d’eccellenza in un gran distillato. La conferma si avrà tra circa un mese e mezzo, quando la grappa si sarà “riarmonizzata”.
Clara Ippolito