
“La pizza è uno dei simboli dell’italianità nel mondo: la sesta edizione della guida Pizzerie d’Italia 2019 è ancor più attenta a questo grande patrimonio nazionale, capace di cogliere quei piccoli dettagli che fanno la differenza, principalmente l’uso di materie prime di qualità”. Così ha parlato Paolo Cuccia, presidente del Gambero Rosso, riferendosi alla nuova guida alle “tonde” più buone d’Italia, realizzata in collaborazione con il Sannio Consorzio Tutela Vini. Un’edizione storica, perché per la prima volta accanto a spicchi e rotelle fanno la comparsa i voti, assegnati per categorie di appartenenza: pizza napoletana, all’italiana a degustazione, a taglio. Numeri inseriti per dare ancora più rilievo all’arte dell’impasto, alla valorizzazione dei prodotti del territorio e alla miriade di eccellenze che da sempre contraddistinguono il Bel Paese e la sua biodiversità. Accanto a spicchi e rotelle oltre ai voti tre le voci prese in esame: pizza (impasto, lievitazione, stagionalità dei topping, equilibrio dei condimenti), servizio (che include anche la proposta del beverage e la capacità del personale di sala di gestirla) e ambiente. Al vertice della piramide della qualità c’è Franco Pepe e Simone Padoan, mentre Bonci è il re della pizza in teglia; Luca Mastracci e Valentino Tafuri, invece, sono i pizzaioli emergenti.

Oltre 50 i nuovi ingressi in guida, cosa che testimonia quanto il livello di preparazione dei pizzaioli sia lievitato esponenzialmente. I piazzamenti per regione vedono in testa la Campania con il maggior numero di Tre Spicchi (13), al secondo posto la Toscana (12), al terzo posto il Lazio con 8 che è, inoltre, regione leader per la pizza in teglia con ben 3 Tre Rotelle. Non poteva mancare in appendice una sezione dedicata alle migliori pizze italiane nel mondo.
Clara Ippolito