UN PASSPARTOUT DEL GUSTO A BORGO PIO

I carciofi secondo Passpartout
I carciofi secondo Passpartout

Il palazzetto in cui si trova (al piano terra) risale al ‘500, ma gli interni sono ispirati a uno stile anni ’50: completa il tutto un dedalo di ambienti diversi adatti ai vari momenti della giornata, tra cui un giardino e una piccola piazzetta.
Più che mai calzante, dunque, il nome Passpartout, parola che è letteralmente una chiave d’accesso a un’offerta nata all’ombra del Cuppolone, nel cuore di Borgo Pio (al civico 50), sotto la guida della signora Venerina. Capitana della famiglia Marchesani, tre generazioni di ristoratori compresi figli e nipoti; due i menu del locale, uno per il giorno – con burger, piatti quotidiani, uova e insalate – e uno per la sera con una selezione che va dagli antipasti ai dolci, dove non manca la tradizione rappresentata da primi e secondi piatti romani. E poi ci sono i taglieri e una selezionata carta dei vini, proposte affiancate dalla cucina alla brace, con pietanze di carne e pesce allo josper, macchina meravigliosa che combina cotture al forno e alla griglia di una materia prima di alta qualità.

Gli Spezzafame di Passpartout
Gli Spezzafame di Passpartout

Sempre disponibile la carta degli assaggi, i cosiddetti spezzafame, piccole portate con cui fare uno spuntino sia a mezza mattinata sia per un aperitivo: dal Tentacolo di polpo Josper fino al Salmone marinato con arancia, vaniglia e crème fraiche al dragoncello, dal Maialino affumicato alla brace con scalogno caramellato al Fritto di alici alla scapece. Insomma, vale la pena di farci un salto.

Clara Ippolito

Credits: Passpartout

 

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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