PASTA CON LE ALICI

pasta con le alici
Pasta con le alici

La Pasta con le Alici è una ricetta molto gustosa, in questo caso opera di Maurizio Lustrati, chef di Passpartout, locale capitolino in quel di Borgo Pio. Si tratta di un piatto pressoché povero, che contempla ingredienti semplici e di facile reperibilità.
Qui sono usati degli spaghettoni artigianali, perché hanno maggiore capacità di abbracciare il condimento, grazie anche all’aiuto fondamentale del formaggio pecorino. L’uso della menta conferisce un bel tocco di freschezza a una pietanza che così diventa ancor più appetitosa.

foto Spaghetti
foto Spaghetti

Ingredienti per 4 persone:

  • 320 g di spaghetti un po’ grossi
  • 4 acciughe sott’olio
  • 2 spicchi di aglio
  • 80 g di pecorino grattugiato
  • 280 g di alici fresche ben pulite (circa 24/40 a seconda della dimensione)
  • brodo vegetale
  • qualche foglia di menta
  • olio evo
  • sale

Preparazione della Pasta con le Alici

Agli interi e a spicchi
Agli interi e a spicchi

Mettete le alici fresche, precedentemente pulite e salate, a riposare in un contenitore con qualche fogliolina di menta. Ponete sul fuoco una pentola capiente con abbondante acqua salata. Nel frattempo, in un’ampia padella fate cuocere gli spicchi d’aglio sbucciati nell’olio, soffriggendoli leggermente; toglieteli e scioglietevi le acciughe sottolio. Unite un goccio di brodo vegetale per fermare la cottura e qualche foglia di menta.
Cuocete, poi, gli spaghetti al dente e scolate: mantecate nella padella contenente l’olio, le acciughe e la menta, quindi aggiungete le alici fresche e mescolate con cura, continuando la mantecatura. Infine, unite il pecorino e chiudete con un giro di olio evo. Impiattate, creando una sorta di nido di spaghetti, decorando con del pecorino grattugiato e un ciuffo di menta.

Clara Ippolito – Maurizio Lustrati

Credits: Piatto Rita Colella

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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