PASTA ÜBER ALLES

Spaghetti, il formato di pasta più amato al mondo
Spaghetti, il formato di pasta più amato al mondo

Un piatto di pasta su quattro nel mondo (3 su 4 in Europa) è fatto con pasta italiana; in vent’anni la produzione mondiale è aumentata del 63%, passando da 9,1 a 14,8 milioni di tonnellate e, secondo i dati IPO (International Pasta Organisation), sono ormai una quarantina i Paesi che ne producono più di 20.000 tonnellate oltre all’Italia che, ovviamente, ne detiene il primato.
Comunque sia la pasta resta tra i prodotti più apprezzati del Made in Italy in ogni dove, perché ha guadagnato gran considerazione andando sempre più incontro alle esigenze dei consumatori.
Raddoppiati, inoltre, i Paesi dove si consuma più di 1 kg pro capite di pasta all’anno (da noi il consumo è di 23,5 chilogrammi a persona contro i 17 kg della Tunisia, seconda in questa speciale classifica). Seguono Venezuela (12 kg), Grecia (11 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg); buoni i consumi UE, specialmente in Francia (8 kg), Germania (7,7 kg), Ungheria (7,5 kg), Portogallo (6,5 kg), Belgio (5 kg) e Austria (4,8 kg).
Rispetto a cinque lustri fa, dunque, il mondo mangia sempre più pasta italiana, la migliore al mondo (secondo le elaborazioni di AIDEPI è raddoppiata la quota export passata a oltre 2 milioni di tonnellate, il 56% della produzione).

Piatto di penne
Piatto di penne

Re dei formati sono gli spaghetti e molto importanti i nuovi tipi di farina (ottenuti da grani antichi regionali) usati nella produzione del piatto più famoso della cucina italiana.
Il punto della situazione del settore è stato fatto a Tirreno C.T., la fiera dell’ospitalità in corso a Carrara Fiere insieme a Balnearia fino a mercoledì 27 febbraio, dove si è messa in luce la ricerca e la sperimentazione dell’utilizzo di grani che hanno inciso non poco sulla salute (più digeribilità) e sulla qualità finale di ogni ricetta (miglior cottura e maggior sapore).

Clara Ippolito

www.tirrenoct.it

Credits: Tirreno C.T.

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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