CELESTINA ALLA CAMILLUCCIA, UNA PIZZERIA CON CUCINA

Un interno di Celestina alla Camilluccia
Un interno di Celestina alla Camilluccia

Correvano gli anni Venti del secolo scorso, quando la sora Celestina deliziava con i suoi manicaretti operai e lavoratori; aveva dato il suo nome all’osteria, promettendo sapori paradisiaci a prezzi popolari. Allora come oggi, che l’insegna e l’attività sono state recuperate da Dany Di Giuseppe e Gino Cuminale, è un luogo del gusto dove si mangia bene e si spende il giusto.
Già avezzi a varie esperienze gastronomiche capitoline, infatti, entrambi i proprietari credono in una cucina semplice, buona e per tutti: proposta sotto l’egida di un marchio graficamente restaurato e curato dallo studio Doppio Tratto di Roma, gli interni del ristorante già esistente si presentano in un equilibrio perfetto tra conservazione e innovazione. Per i clienti che vogliono mangiare all’aperto, invece, c’è un giardino di macchia mediterranea, tra cespugli fioriti, erbe aromatiche, alberi di limone e un ulivo centenario.
Così ha ripreso forma e sapore alla Camilluccia (al 113 di Via Mario Fani) una nuova storia culinaria raccontata dai piatti di una pizzeria con cucina, che non ambiscono a stupire con gli effetti speciali, ma piuttosto ad assicurare pietanze realizzate con ottimi ingredienti e per tutte le tasche.

Pizza con pollo e peperoni
Pizza con pollo e peperoni

Celestina alla Camillucccia ha aperto, peraltro, i battenti da pochissimo, il 20 aprile scorso, puntando sulle lavorazioni e sulla selezione degli ingredienti italiani di stagione: dal forno arrivano tre tipi di impasto a scelta del cliente (romana, napoletana o pizza pane taglia small da 20 cm), mentre i sapori ruotano intorno alla tradizione culinaria più familiare, alle ricette romane e non solo.
Tutto il resto sono focacce, Panuozzi e fruste alla Sorrentina, fritti, bruschette e piatti d’ispirazione nostrana quali la Tagliata di Pollo marinata, le Bombette pugliesi, le Polpette al sugo, i Moscardini alla Luciana, la Parmigiana di Melanzane, la Pagnottella con sfilacci di maiale in salsa piccante e verdure croccanti, la Cotoletta di vitello, l’Insalata di pollo; il pranzo del sabato e della domenica, poi, celebra lasagne, arrosti e sapori della memoria.

Pizza Andria con impasto napoletano
Pizza Andria con impasto napoletano

Essenziale ma di qualità il beverage: dalla Birra del Borgo nelle sue varie espressioni, con una piccola selezione in bottiglia (Weizen e Lager tedesche), fino alla carta dei vini, solo una ventina di referenze patrie (tra cui Pallavicini e Federici) affiancate da alcuni produttori tutti da scoprire come Domini Veneti, Nals Margreid, Ca’Maiol.

Clara Ippolito

www.celestinaallacamilluccia.it

Credits: Celestina alla Camilluccia

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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