Terlaner I Primo Grande Cuvée 2016

Rudy Kofler, enologo della Cantina Terlano con la premiata bottiglia di Terlaner I Grande Cuvée 2016
Rudy Kofler, enologo della Cantina Terlano con la premiata bottiglia di Terlaner I Grande Cuvée 2016

Il Terlaner I Primo Grande Cuvée 2016 di Cantina Terlano è il primo vino bianco d’Italia a ricevere il punteggio massimo (100) dalla celebre guida enologica Falstaff.
Parte oggi di una cerchia ristretta di vini, comprensiva finora di soli rossi, è stata la referenza altoatesina a guadagnare questa vetta di recente. Si tratta di un grande nettare, frutto di una grande annata, prodotto esclusivamente in limited edition, 2.476 bottiglie degustabili prevalentemente nei migliori ristoranti d’alta cucina.
“Eravamo alla ricerca di una sintesi perfetta, espressione dell’anima più pura della Cantina Terlano”, dice Rudy Kofler, enologo dell’azienda vinicola. “Volevamo un vino che incarnasse pienamente la nostra secolare tradizione, che riunisse in sé l’eccellenza dei nostri migliori vitigni e dei cru più pregiati“. E, finalmente, questa ricerca ha raggiunto il suo scopo con il Terlaner I Grande Cuvée 2016.
La prima annata, la 2011, era infatti nata con l’obiettivo di creare uno dei vini bianchi più importanti d’Italia: il suo giallo paglierino brillante parla agli occhi, mentre il suo profumo ricco e complesso si esprime con aromi di agrumi, pepe bianco, erbe aromatiche e una delicata nota fumé. Per non dire del sapore, della sua eleganza e del suo eccellente equilibrio che poggiano su una struttura fine e importante oltre che su una tessitura raffinata. Ha carattere da vendere e un’eccezionale persistenza, cifra stilistica di un prodotto che è l’espressione più pura di un terroir minerale unico al mondo.

Clara Ippolito

www.cantina-terlano.com

Credits: Cantina Terlano

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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