Bere grappa d’estate si può e come. Mettete da parte, quindi, l’immagine di questo distillato legato solo a caminetti fumanti e a fredde giornate d’inverno, perché secondo una recente analisi dei consumi dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino le preferenze dei consumatori del distillato italiano per eccellenza non diminuiscono durante la bella stagione.

“Ci sono tante sfumature e modalità di degustazione che fanno delle nostre grappe un prodotto per tutte le occasioni, anche in estate”, afferma il presidente dell’Istituto, Mirko Scarabello, “tanto che non solo in montagna, oggi possiamo dire che i nostri distillati sono consumati nella stagione calda in tutto il Paese, grazie a una preparazione e a una conoscenza più accurate da parte del consumatore”.
Ma, visto il caldo torrido di quest’estate, la domanda sorge spontanea: con o senza ghiaccio? La risposta perentoria è ‘assolutamente senza’, perché la componente acquosa ne rovinerebbe l’intensità, i profumi e il gusto. Tuttavia alcune grappe, soprattutto quelle più giovani, morbide e aromatiche, possono essere consumate nei mesi estivi a una temperatura leggermente più fresca rispetto a quella ambiente. Cosa che permette di non far prevalere l’alcol, che con il caldo tende a farsi sentire in maniera preponderante, di mantenere i profumi del distillato e di goderne tutte le sue caratteristiche organolettiche.
In ogni caso la più amata dagli italiani in generale è la tradizionale grappa bianca morbida, nonostante la tendenza degli ultimi anni abbia fatto sì che anche le grappe invecchiate siano apprezzate da un numero sempre maggiore di consumatori; non solo uomini, ma anche donne (di più negli ultimi anni) e giovani che al posto dei soliti super alcolici cominciano ad amare i distillati di qualità.


Un valore aggiunto, comunque, è il marchio, nella fattispecie quello con il tridente, simbolo del Trentino Grappa e sinonimo di qualità garantita dal disciplinare di produzione; si potrebbe dire l’unica “Docg” dei distillati in Italia.
Clara Ippolito