LE BOLLICINE DEL GARDA DOC AL FESTIVALETTERATURA

Brillano nei calici le bollicine del Garda Doc, lo spumante che renderà inebriante la celebre rassegna del libro di Mantova. Dal 4 all’8 settembre 2019, infatti, per il terzo anno consecutivo, il celeberrimo vino sarà il leit motiv che accompagnerà i partecipanti tra degustazioni e incontri con gli autori.

Brochure ed etichetta del Garda Doc
Brochure ed etichetta del Garda Doc

Così la bella città dei Gonzaga accoglierà scrittori emergenti e di fama internazionale, che potranno incontrare gli appassionati di letteratura negli oltre trecento appuntamenti in programma. Il Consorzio Garda Doc sarà presente con le sue bollicine in diverse occasioni, a partire dall’evento inaugurale di mercoledì 4 settembre in Piazza Sordello, cui presenzieranno tutte le autorità.
Nella stessa location sarà allestito lo stand personalizzato del Garda Doc che, per l’intera durata del Festivaletteratura, sarà punto di mescita delle bollicine Garda per il pubblico che affollerà le strade di Mantova (aperto dall’aperitivo del pranzo fino all’apericena).

Tappi per le bottiglie dello Spumante Garda Doc
Tappi per le bottiglie dello Spumante Garda Doc

Letteratura ed enologia è un binomio dalle grandi potenzialità, in cui crediamo fermamente”, afferma Luciano Piona, Presidente del Consorzio. “La nostra partecipazione al Festivaletteratura corrisponde, perciò, a un mutuo sostegno oltre che alla valorizzazione dei patrimoni culturali del vino e del libro, da difendere e promuovere in particolare tra le nuove generazioni”.
Le occasioni per brindare con le bollicine saranno parecchie: i momenti conviviali che avranno come protagonisti autori italiani e stranieri a Palazzo Castiglioni, le degustazioni riservate ai partecipanti degli incontri Contro il virus della noia, previsto nel pomeriggio di sabato 7 settembre al Teatro Bibiena, e Le parole per dirlo, in programma la mattina dell’8 in Piazza Castello.

Clara Ippolito

www.festivaletteratura.it

Credits: Studio Cru

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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