
Laura Turri è la Presidente del Consorzio Olio Garda DOP dal 2018, ma non è la sua prima volta ai vertici dell’organismo, dato che ha già ricoperto la stessa carica dal 2002 al 2006.
Figlia d’arte in fatto di olivicoltura, gestisce il Frantoio Fratelli Turri di Cavaion Veronese assieme ai suoi fratelli Mario, Luisa e Giovanni, azienda fondata nel 1951 dal padre Giancarlo Turri. Qui racconta la sua passione per l’olio Garda Dop, le politiche adottate per la sua promozione, chiarendo l’importanza della Denominazione di Origine Protetta, di un territorio come quello gardesano ad alta vocazione olivicola, nonché la rilevanza che ha nella ristorazione e nel favorire un turismo di qualità.
Laura Turri e l’olio Garda DOP, una lunga storia. Sapori e ricordi.
L’olio è indubbiamente una tradizione di famiglia. Mio nonno, Mario Turri, era un castaldo, una figura importantissima nel mondo agricolo veronese, una sorta di precursore dell’odierno agronomo. Mio padre Giancarlo ne ereditò l’amore per l’olio e gli ulivi, fondando l’azienda di famiglia nel 1951, impresa che ora viene portata avanti da me e dai miei fratelli; da sempre attenti alla produzione locale, promuoviamo anche la ricerca storica sull’olivicoltura gardesana per mantenerne quanto più intatta la memoria.

Quali sono le politiche che ha adottato per diffonderne il valore da quando è diventata presidente?
Il Consorzio, che comprende tutte e tre le sponde del lago di Garda (veronese, bresciana e trentina), è stato riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole nel marzo 2004. L’obiettivo principale è sempre stato quello di mettere in atto delle politiche volte a tutelare il marchio DOP, oltre che fare formazione e informazione corretta sull’olio, in modo che il consumatore capisca cosa c’è dietro una bottiglia e sia in grado di acquistarla consapevolmente. Un’altra azione importante è la valorizzazione dell’olio Garda DOP attraverso degli eventi di promozione sul territorio.
In principio i consorziati erano poche decine, oggi sono oltre 400. È stato difficile far capire ai produttori il valore della Dop?
È stato più che altro un percorso culturale. In primis, però, è stato utile l’esempio dei primi soci del Consorzio, che hanno fatto da volano, facendo capire agli altri attori del territorio quanto fosse importante, per crescere, aderire a un progetto di tutela del marchio.

L’importanza della DOP spesso non è molto chiara al consumatore. Possiamo dare delle delucidazioni riguardo al valore dell’origine e della qualità?
Solo i prodotti a marchio DOP provengono da un determinato territorio, circoscritto e chiaramente identificabile. Il Garda DOP è un olio conosciuto, anche se considerato di nicchia ancora oggi. Scegliere un prodotto a Denominazione d’Origine Protetta significa scegliere un prodotto sicuro e certificato che viene tutelato dall’Unione Europea. Significa, cioè, scegliere consapevolmente un prodotto di qualità certificata.
Che peso ha l’Olio Garda Dop nella promozione turistica del territorio?
L’olio Garda DOP ha un peso decisamente importante. Il territorio gardesano si contraddistingue proprio per la presenza degli oliveti, alcuni anche con piante secolari. I produttori hanno il ruolo di garanti, perché continuano a mantenere intatto e a tutelare questo paesaggio straordinario, tanto ammirato e tanto conosciuto, soprattutto nel nord Europa. Basti pensare che Goethe, nel suo famoso libro “Viaggio in Italia”, racconta come venne stregato dalla bellezza degli oliveti e dal territorio del Garda, così come Gabriele D’Annunzio, durante la sua permanenza al Vittoriale, scrisse dei bellissimi versi proprio sulle piante d’olivo. Quello del lago di Garda è un paesaggio inequivocabilmente affascinante per i visitatori che, quindi, va preservato, anche attraverso la storia secolare degli oliveti.

Il prezzo dell’olio Garda Dop può sembrare spesso elevato. Cerchiamo di far capire il rapporto che c’è fra qualità e prezzo.
Il prezzo del Garda DOP non è elevato, se si pensa che i costi di produzione sono molto più alti rispetto ad altre zone di produzione italiane. La raccolta da noi non è facile, tant’è che viene tuttora fatta a mano: non siamo in pianura, per cui non possiamo utilizzare i mezzi meccanici. Una persona riesce a raccogliere in una giornata circa 60-70 kg di olive, da cui si producono, se tutto va bene, circa 7-8 litri d’olio. In più l’olio Garda DOP non si fa solo con la raccolta: bisogna tenere pulito l’oliveto, mantenere le piante in salute e via dicendo. Ecco che, come detto prima, i produttori contribuiscono in maniera fondamentale a mantenere intatto il paesaggio. L’olivicoltura, qui, è ancora questione di cuore e di passione, non soltanto un fatto economico.
Quanta strada ha fatto l’olio Garda Dop nella ristorazione del territorio e non solo?
Dobbiamo essere positivi: tanta strada è stata fatta, ma tanta ancora ne rimane da fare. I ristoratori, anche quelli di un certo livello, hanno finalmente iniziato a capire l’importanza dell’olio, utilizzato non più come semplice condimento, ma come vero e proprio ingrediente. Si tratta di un importante sviluppo e di un successo del Consorzio. L’obiettivo, ora, e far sì che al ristorante si trovino oli diversi: basterebbero un Garda DOP fruttato leggero, uno medio e uno intenso. È importante poi che il personale sia adeguatamente formato e che sappia abbinarlo alle pietanze e, soprattutto, raccontarlo bene.
Il Suo sogno nel cassetto come Presidente del Consorzio Garda Dop.
Che un turista entri in un ristorante e non chieda semplicemente l’olio, ma chieda – e ovviamente trovi – l’olio Garda DOP. Se la richiesta arriva dall’esterno, dal turista curioso di assaggiare ciò che di meglio il territorio ha da offrire, allora vorrà dire che avremo fatto centro. Bisogna far capire che il sapore delicato dell’olio Garda DOP con il suo caratteristico profumo fruttato sono espressione di questo territorio unico e che non si può andar via dal Garda senza averne compreso il valore.
Clara Ippolito
Credits: Consorzio Tutela Garda DOP