GRAN TORINO, IL NOME DEL VERMOUTH ITALIANO NEL MONDO

Italia, Piemonte, Vermouth, tre nomi strettamente legati da sempre, visto che già nel 1861 la famiglia Ferrero iniziò la produzione del GRAN TORINO nel capoluogo sabaudo; una combinazione perfetta di erbe e radici di montagna unite ai vini regionali di alta qualità. Una ricetta antica, una tradizione che ancora oggi si tramanda con passione e qualità unica premiata nel Bel Paese e nel mondo in numerosi concorsi di prestigio.
Tre sono le referenze. Il GRAN TORINO Vermouth Bianco, ideale come aperitivo ma anche un eccellente digestivo, da consumare rigorosamente freddo, servito liscio oppure addizionato con acqua che lo trasforma in una gradevolissima bevanda dissetante. I suoi aromi spaziano dall’assenzio comune ai semi di finocchio e al coriandolo, dalle foglie di alloro e di ortica ai fiori di camomilla e di sambuco, fino alla cannella, alle radici di zenzero, liquirizia, genziana e angelica, non senza i chiodi di garofano, la noce moscata, le bucce di arancia, di limone e di bergamotto.

Bottiglie di Gran Torino Vermouth Bianco, Rosso, Extra Dry
Bottiglie di Gran Torino Vermouth Bianco, Rosso, Extra Dry

Poi c’è il GRAN TORINO Vermouth Rosso, espressione di una selezione di pregiati vini rossi piemontesi miscelati con erbe di montagna ed essenze naturali (indiscusso re di cocktail, come il Negroni o il Manhattan), affiancato dal GRAN TORINO Vermouth Extra Dry frutto di un vino giovane e secco, cui vengono aggiunti zucchero, alcool, radici, erbe e spezie pregiate, quali i fiori delle artemisie, la radice di genziana, la chiretta, il sandalo, il coriandolo, l’angelica, il rabarbaro e la scorza di arancia. Di un giallo paglierino tenue, all’olfatto è ricco e intenso di note fruttate. Ottimo come aperitivo, è ideale per la preparazione di tutti i cocktail secchi. Servito liscio con una scorza di limone, ma sempre ben freddo, regala straordinarie sensazioni; insomma, un tris di eccellenze, distribuite in esclusiva da D&C, storico nome del settore beverage.

Clara Ippolito

www.dec.it

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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