Le grandi vetrate del ristorante Barrique di proprietà dell’azienda Poggio Le Volpi tornano a guardare le meravigliose vigne di Felice Mergè, imprenditore vinicolo intraprendente e illuminato in quel di Monte Porzio Catone: uno spettacolo unico inscritto nel cuore dei Castelli Romani, che durante il lockdown è mancato ai tanti gourmet erranti.


A popolare il firmamento culinario del bistellato Oliwer Glowig, executive chef del locale, una serie di nuovi piatti ispirati al foraging e all’orto, ai prodotti laziali e alla stagionalità, per regalare ai palati inediti profumi e sapori. La recente riapertura del ristorante ospitato nell’esclusiva barricaia di Poggio Le Volpi è segnata da una ripartenza pensata apposta per inaugurare una nuova stagione di bellezza e libertà, tra gli odori della terra e della vite.

Barrique, nato dal desiderio di Mergè di fare non solo ottimi vini (tra cui il Donnaluce Lazio Igp e il Roma Doc Edizione Limitata, i miei preferiti) ma anche di offrire una grande cucina, ha trovato nello chef teutonico, originario del Land tedesco Sassonia-Anhalt, l’alleato giusto; a rendere tutto più magico, con la bella stagione in arrivo, la brezza del Ponentino romano, complice nell’accarezzare gli ospiti durante la degustazione di invitanti pietanze.
Il nuovo menu del ristorante celebra, ancora una volta, la tradizione del mediterraneo che si rinnova con ricette creative che non stravolgono il gusto di prodotti semplici e genuini.
Le proposte culinarie del riservato chef sanno di sole, mare e terra, e si presentano in una veste luminosa e più colorata che mai, coinvolgendo tutti i sensi di chi vuole riscoprire il piacere di una serata conviviale.

“Ho creato una nuova carta che valorizza le materie prime semplici e di pura eccellenza”, dice Glowig, “dalle pesche alle zucchine fino ai fiori di zucca; ho scelto, ovviamente, ingredienti di qualità, colorati e allegri, gli stessi che si possono trovare nell’orto oppure passeggiando nei campi”. Una decisione presa insieme a Felice Mergè e Rossella Macchia, general manager di Poggio Le Volpi, che si sono orientati verso la necessità di un ritorno alla terra, alla genuinità e all’identità territoriale. Qualche esempio dalla carta che contempla il Fegato Grasso all’acqua di mare con alghe e acciughe, le Alici alla Colatura con Ricotta di bufala e Caponatina di melanzane (ricetta che troverete online domani), le Animelle di Agnello con asparagi e spugnole in salsa Sherry, gli Spaghetti alle erbe di campo con anguilla affumicata o il Risotto al Limone con crudo di mare. Fra i secondi spiccano la Coda di Astice allo zafferano con insalata di zucchine e pesche, ma anche il Piccione con crema di cipolla bianca e scalogno alla pancetta. Dulcis in fundo, le proposte per gli amanti del dessert, leccornìe quali la Sfera al Limone con pesto al basilico e la Spuma di Caprino con fragoline di bosco e sorbetto allo yogurt. Non resta che provare per credere.
Clara Ippolito
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