PASTA ITALIANA, DALL’1.0 AL 4.0. IL CLOUD È ORMAI REALTÀ

Tradizione e innovazione, un binomio tra i più usati (e anche abusati), cifra ricorrente fatta propria dai giovani progettisti di AMT, start up innovativa di Pistoia nata nell’estate 2019 a Pistoia con l’obiettivo di portare sul mercato un rivoluzionario metodo di fare pasta. Infatti, gli ideatori hanno preso alla lettera i due termini, dettando quello che nel settore della produzione di pasta potrebbe diventare il vero passaggio dal tradizionale al digitale. Si è passati, così, dall’1.0 al 4.0, una modalitàespressa dalla prima trafila a temperatura controllata gestibile nella quasi totalità dei processi da smartphone e tablet.
Il salto è, quindi, presto fatto in un settore dove ancora i sistemi guardano alla tradizione e le aziende iniziano ad affrontare una nuova rivoluzione industriale: “che come tutti i grandi cambiamenti contempla un periodo di transizione difficile, che porta dal vecchio al nuovo, anche se le imprese hanno compreso ormai la necessità di adottare le nuove tecnologie digitali per ottimizzare i processi produttivi ed essere più efficienti”, spiega il CEO di AMT, Daniele Foto,.

La Trafila Airlight di AMT

Il futuro, non a caso, sono le trafile Airlight dotate di alcuni sensori che comunicano direttamente con il sistema centralizzato posto all’interno dei quadri elettrici, permettendo di monitorare e gestire le varie funzioni previste nella fase di trafilazione; una di queste è, appunto, la temperatura. Il funzionamento si avvale di un sistema centralizzato connesso alla piattaforma Cloud con la quale è possibile monitorare e controllare l’impianto da qualsiasi parte del mondo. Inoltre, è inclusa una funzione molto utile che registra tempo/temperatura e li associa direttamente ai lotti di produzione, di modo che il produttore possa conservare tutte queste informazioni per la durata della Shelf Life.
“Per AMT non è stato certo facile fare un salto evolutivo così importante rispettando la tradizione. Il nostro approccio è, e sarà sempre, ossequioso nei confronti dei prodotti di qualità, delle cose fatte bene, della sicurezza e la trasparenza verso i consumatori, perché anche noi alla fine siamo persone comuni che vanno a fare la spesa e a cui piace mangiar bene”, specifica Alex Spagnuolo, CFO di AMT.

Il Cloud 4.0

Alla fine ne risulta che la temperatura controllata da remoto è il vero segreto del brevetto Airlight, una rispostaagli ultimi 150 anni di storia della tecnologia della pasta, che va incontro alle esigenze moderne delle aziende, garantendo la massima sicurezza di igiene alimentare e interconnessione dei sistemi per una gestione semplificata dei processi produttivi. Le trafile Airlight hanno una camera interna di termoregolazione che crea una superficie molto ampia di scambio termico, attraversata da un fluido che si occupa di cedere o sottrarre calore dall’interno della trafila verso l’esterno. Il sensore posto all’interno della trafila invia il segnale di temperatura al sistema centralizzato che regola la portata del fluido e la potenza termica in base alla temperatura desiderata dal produttore che può variare da 20°C a 100°C e in alcune configurazioni speciali anche fino a 200°C. La tecnologia è molto flessibile e permette di creare un prodotto personalizzato in base alle preferenze del cliente senza che sia necessario effettuare alcuna modifica alla pressa. Ovviamente, in alcuni casi, si tratta di un vero Plug&Play, mentre in altri è necessario fare un minimo di progettazione. Insomma, all’orizzonte si intravede un nuovo futuro per i pastifici, che mantiene la tradizione e la qualità, garantendo la sicurezza; il tutto per portare  sulle tavole degli italiani un piatto di pasta ancora più buono.

Clara Ippolito

www.amt-srl.net

Credits AMT

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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