Un olio ottenuto dalla Tonda di Cagliari in edizione limitata: questa è la nuova sfida di Antonella Corda, giovane titolare dell’omonima azienda agricola sarda che fin dalla sua nascita si è fatta apprezzare per la qualità dei vini prodotti. In un anno tutt’altro che facile, il suo extravergine nasce così dagli ulivi di proprietà coltivati tra Serdiana e Dolianova (in provincia di Cagliari): un mono-cultivar di drupe molite entro sei ore dalla raccolta ed estratto a freddo la cui produzione, molto contenuta, è di soli 1500 litri. La Tonda di Cagliari, peraltro, è l’oliva tipica di questa parte della Sardegna che, coltivata e lavorata attentamente, dà un olio extravergine armonioso, mediamente fruttato e abbastanza dolce, con leggere note di amaro e piccante.


“L’olio fa parte della nostra tradizione familiare da decenni: alcuni ulivi c’erano già ma la maggior parte li ha piantati mio nonno, Antonio Argiolas; abbiamo deciso di proporlo ora con la nostra etichetta”, ha spiegato Antonella Corda, “perché l’olio e il vino che produciamo permettono di raccontare e far apprezzare il territorio in cui viviamo a chi è lontano, soprattutto in un anno in cui spostarsi tra le varie regioni d’Italia è diventato molto difficile”.
I dodici ettari di oliveto, oggi in conversione biologica, comprendono piante dai 60 agli oltre 100 anni d’età, coltivate con una densità di impianto inferiore alle cento unità per ettaro tra le località di Cuccuru Raimondo, Cuccureddus e Su Stani Saliu, nel comune di Serdiana, e di Sa Funtana, a Dolianova. Le olive – raccolte da metà ottobre a metà novembre, ancora verdi o a inizio invaiatura – vengono lavorate in un frantoio a ciclo continuo in modo da mantenere intatte tutte le proprietà organolettiche dell’olio extravergine e un’alta percentuale di polifenoli. Segue la stoccatatura a temperatura controllata e, in seguito a una naturale decantazione, quindi l’olio viene travasato e confezionato senza alcuna filtrazione. La prima annata è disponibile all’interno dello shop online e dell’azienda agricola.
Clara Ippolito