UMBERTO DE MARTINO. UN LIBRO PER UNA STELLA DELLA CUCINA

Parole e immagini per raccontare la propria vita, la carriera e i suoi miracoli gastronomici: Umberto De Martino si è, infatti, messo nero su bianco in un libro di poco meno di duecento pagine che come titolo porta il suo nome scritto a caratteri cubitali (Multiverso Editore, € 39,50). Una fatica intrapresa dallo chef stellato sorrentino, naturalizzato bergamasco, con l’appoggio di amici e colleghi quali Nino di Costanzo, Gennaro Esposito, Domenico Iavarone, Giancarlo Morelli. Un volume che contiene oltre 60 ricette emblematiche del suo percorso nel mondo della cucina, una delle quali in particolare conferisce un senso a tutte le altre: perché la storia di Umberto inizia da Sorrento, da dove parte con sole cinquemila lire per arrivare a Bergamo con una stella Michelin.

I piatti sono organizzati in blocchi evocativi che sfuggono alla consueta suddivisione di antipasto, primo e secondo, dove lo chef immagina dei percorsi che svelano la sua storia e generano veri e propri viaggi sinestetici, attraverso i quali il lettore buongustaio viene coinvolto chiamando in causa tutti i cinque sensi. Si parte dal Dissenso con le ricette in cui lo chef batte il pugno nel panorama gourmet, facendosi sentire e imponendo la sua idea di cucina con veemenza attraverso accostamenti che risultano essere i must innovativi del suo repertorio. E si finisce con il Sussurro, ovvero con la sua piccola pasticceria che non è ancora il dolce, ma quell’istante che precede la chiusura dei giochi a tavola, il dettaglio che fa la differenza.
A ogni ricetta è abbinato il vino e l’etichetta più adatta, mentre l’excursus fotografico racchiude in un’istantanea l’estro dello chef, riuscendo a traghettare chi legge direttamente nella sua cucina.
 

Clara Ippolito
 
Info: in vendita su tutti i principali siti di libri, al Ristorante Umberto De Martino e online sullo shop florianmaison.com

Credits Tiziano Carrara

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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