TRAPIZZINO LA VINERIA APRE A MILANO PORTA ROMANA

A Milano, Porta Romana, apre Trapizzino La Vineria, una location del buon bere che prende il posto dell’insegna storica di Mariposa in un palazzo ad angolo che richiama la forma inconfondibile di Trapizzino. Sei vetrine luminose, segno distintivo di un nuovo punto di ritrovo cittadino con un ampio dehors incastonato tra Corso Lodi e Piazza delle Medaglie d’Oro, dove si può trovare un’accurata selezione di vini al calice e in bottiglia, bollicine e miscelati vari non shakerati, realizzati utilizzando il Vermouth del Professore riserva speciale Trapizzino.

Alcune farciture classiche di Trapizzino
Alcune farciture classiche di Trapizzino

Così lo street food italiano amato in tutto il mondo, nato nel 2008 a Roma dall’idea del Mastro Pizzaiolo Stefano Callegari (oggi i punti vendita tra Roma, Torino, Milano, Firenze, Trieste e New York sono 15) fa godere ancora con la sua terza location meneghina i milanesi attirati dalle sue specialità: la pizza, preparata con lievito madre e a lunga lievitazione, croccante fuori e morbida dentro, ripiena delle ricette tradizionali della cucina romanesca e italiana. Immancabile il Supplì, lo sfizio romano per antonomasia, da quello mitico al telefono al celeberrimo supplì al tortellino.

Trapizzino e Rome is More (progetto curato da Carolina Venosi, nato sui social media per spiegare il significato delle espressioni romanesche in un inglese maccheronico, tipicamente romano), hanno anticipato l’apertura con lezioni di romanesco apparse in anteprima sulle vetrine del locale riportanti le più famose esclamazioni della Città Eterna; un concept di Urban Dictionary tradotto in un format dai contenuti virali e umoristici da seguire sui canali social dedicati.

Clara Ippolito

www.trapizzino.it

Credits Trapizzino

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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