LA TAZZA PERFETTA PER CAFFÈ E CAPPUCCINO

L’Istituto Espresso Italiano (IEI) ha approvato alcuni modelli di tazze per espresso e cappuccino realizzati da Club House, azienda che da oltre venticinque anni produce tazze in porcellana, con oltre 7 milioni di pezzi annui, oltre il 50% dei quali destinati al mercato estero.
Al termine delle prove sensoriali, condotte secondo il protocollo IEI Approved Product, (programma speciale per le aziende della filiera del caffè non produttrici di caffè o di attrezzature bar), sono risultate omologate le linee di tazze Viola e Gardenia, nonché la nuovissima Maniko: i test condotti dall’Istituto Espresso Italiano (IEI) hanno dimostrato che le loro linee garantiscono la resa sensoriale dell’espresso e del cappuccino italiani come determinata dalla certificazione.

Luigi Morello, presidente IEI
Luigi Morello, presidente IEI

“La tazza per espresso è uno strumento indispensabile per esaltare la qualità del caffè, così come lo è quella per il cappuccino”, ha detto Luigi Morello, presidente IEI.
“Riteniamo di aver finalmente integrato la tazza nella nostra filiera, in quanto per la prima volta siamo stati in grado di dimostrarne scientificamente l’impatto sulla qualità, divenendo così garanti della resa sensoriale dei modelli che sono stati approvati”.

“L’ottenimento della certificazione IEI Approved Product per alcune delle nostre linee più identificative e innovative è grande motivo di orgoglio: frutto di anni di sviluppo e ricerca in ambito sensoriale, il risultato è stato reso possibile anche grazie al costante supporto di partner di primaria rilevanza, quali l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, oltre che dei nostri clienti tutti”, ha aggiunto Carlo Barbi, CEO di Club House.
Il riconoscimento, peraltro, attesta quanto sia importante per ottenere un livello di eccellenza sia dell’espresso sia del cappuccino l’uso della porcellana unitamente a un design appropriato, con spessori, dimensioni, capacità e forma interna accuratamente studiati.

Clara Ippolito

www.inei.coffee

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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