Mai titolo fu più azzeccato per parlare di cucina, una frase domestica, ripetuta al telefono tornando da lavoro a chi sta ai fornelli di casa ma anche da una stanza all’altra, quando la fame a una certa ora si fa sentire e l’orologio segna il tempo del pranzo o della cena. In queste pagine (pag. 144, € 22,80) a proferire queste parole sono i Vigili del Fuoco che hanno dato vita a un progetto editoriale di ricette, sicurezza e solidarietà, prontamente accolto da Trenta Editore che lo ha dato alle stampe. Ma, perché mettere nero su bianco un argomento del genere? La risposta sta nel fatto che la maggior parte delle richieste di soccorso nelle abitazioni è dovuta a incidenti e infortuni accaduti proprio mentre si sta cucinando per il mancato rispetto di alcune regole base di utilizzo degli strumenti o anche per la scarsa conoscenza di come porre rimedio ad alcuni ‘disastri’.

Da qui l’idea dei Vigili del Fuoco di lanciare un progetto, che coinvolgesse il Corpo Nazionale stesso ma che, soprattutto, potesse diventare uno strumento utile per chi, pentole alla mano, spesso non sa come evitare alcuni inconvenienti. Al personale dei Vigili del Fuoco, da sempre in prima linea durante le emergenze, è stata richiesta dunque una ricetta di famiglia, di tradizione, di squadra, come quella del vigile del fuoco Ubaldo Monteforte che trovate qui in fondo: qualcosa in grado di raccontare la propria storia nel Corpo e il proprio coinvolgimento con i colleghi e con il paese di origine (o di lavoro).
Preparazione che nel libro è diventata un consiglio per tutti coloro che, oltre a volerla provare, possono anche raccogliere i tanti suggerimenti per fronteggiare le prime difficoltà; perché la squadra è quella che unisce le diverse caserme, ma è anche quella che anima una cucina professionale e, prima di tutto, è quella rappresentata dalle famiglie alle quali Vigili e chef hanno voluto rivolgersi e rivolgere la loro esperienza sul campo. E non è tutto, in quanto L’Acqua sul Fuoco persegue come obiettivo anche la solidarietà; infatti, parte del ricavato delle vendite sarà devoluto dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in beneficienza. Realizzato in collaborazione con APCI (Associazione Professionale Cuochi Italiani), il libro nasce in un’ottica di aggregazione e servizio per costituire un valore aggiunto per il professionista della cucina italiana che ha voglia di far parte di un ambiente in cui riconoscerci, emergere e condividere la propria esperienza.
PASTA FAGIOLI E COZZE

Ingredienti per 4 persone
320 g di pasta mista tipica campana
60 g di fagioli cannellini lessi
1 kg di cozze
10 pomodori maturi
4 spicchi di aglio
un ciuffo di prezzemolo
1 peperoncino
olio extravergine di oliva
sale e pepe
Preparazione della Pasta fagioli e cozze
Pulite le cozze con una spazzolina e un coltello per togliere la barbetta. In una padella fate soffriggere 2 cucchiai di olio, 2 spicchi di aglio, e qualche ciuffetto di prezzemolo; quindi unite le cozze e continuate la cottura a fiamma vivace con coperchio per circa 5 minuti. Eliminate la cozze chiuse, filtrate il brodo di cottura e sgusciate le cozze aperte, tenendone da parte alcune chiuse per la guarnizione e tritando metà di quelle sgusciate. In un’altra padella mettete 2 cucchiai di olio, altri 2 spicchi di aglio, 1 peperoncino e i pomodori tagliati a metà: lasciate soffriggere il tutto per pochi minuti, poi aggiungete i fagioli, qualche cucchiaio d’acqua e fate cuocere il tutto per 15 minuti, fino a quando i fagioli non si ammorbidiscono e creano una sorta di cremina. A questo punto aggiungete 500 ml di liquido, ottenuto unendo acqua e acqua delle cozze, portate a bollore, versate la pasta e fatela cuocere, prestando attenzione che non si attacchi sul fondo. Dovrete ottenere un composto cremoso e non troppo liquido. Spegnete, aggiungete le cozze (tritate e intere), mescolate, coprite con un coperchio e lasciate riposare per circa 5 minuti. Impiattate, servendo anche qualche cozza con guscio, un filo di olio a crudo, del prezzemolo e del pepe macinato al momento.
IL CONSIGLIO
Lo chef Erny Lombardo, che ha realizzato il piatto, suggerisce che le cozze vengano pulite bene prima di essere cucinate, quindi di fare attenzione al bisso, cercando di farlo scorrere lungo tutta la lunghezza del guscio prima di strapparlo.
Clara Ippolito
Credits Trenta Editore