ROMA HORTUS VINI 2022

Le porte del Museo Orto Botanico di Roma tornano a riaprirsi eccezionalmente nelle ore serali per dar vita a una manifestazione unica nel suo genere targata Sens Eventi e I Migliori Vini Italiani. Dal 17 al 19 giugno, dal tramonto fino a tarda notte, il giardino trasteverino ospiterà, infatti, la terza edizione di Roma Hortus Vini, il festival dei vitigni autoctoni ideato per far scoprire, o riscoprire, a tutti i wine lovers, professionisti o semplici appassionati, i Migliori Vini Italiani prodotti in purezza in tutta Italia. La cornice di queste tre serate magiche – che si articoleranno in un ricco programma tra degustazioni guidate, incontri con i produttori, pièces teatrali, musica e laboratori per i bambini – sarà il Vigneto Italia, ovvero una vera e propria biblioteca del patrimonio vitivinicolo del nostro Paese impiantata nel 2018 da Luca Maroni, analista sensoriale di fama internazionale, esperto di vino e autore della guida I Migliori Vini Italiani.  

Luca Maroni ideatore di Roma Hortus Vini

Uno scrigno prezioso che racchiude ben 155 cultivar di vitigni autoctoni provenienti da tutte le regioni coltivate con tecniche di agronomia biodinamica, a basso impatto ecologico, dagli operatori scientifici dell’Orto Botanico in partnership con Vivai Coperativi Rauscedo.
Roma Hortus Vini 2022 sarà, dunque, un’occasione speciale da vivere sotto il cielo stellato della Capitale per toccare con mano la straordinaria biodiversità vinicola d’Italia e per conoscere le caratteristiche, le curiosità e le qualità sensoriali delle varietà presenti in degustazione. Ai banchi d’assaggio, allestiti lungo i viali del rigoglioso giardino, saranno infatti presenti ben 100 aziende, con oltre 300 etichette in degustazione provenienti da diverse regioni. Tutto intorno, prenderanno vita suggestive performance artistiche volte a sottolineare, tra musica e teatro, l’indissolubile legame che unisce la tradizione enogastronomica alla cultura e alla bellezza della nostra Italia.

Banchi d’assaggio a Roma Hortus Vini

L’incantevole Fontana dei Tritoni diventerà il palcoscenico ideale per Musica nel Parco: le performance musicali dei diversi gruppi che intratterranno il pubblico con un ampio repertorio che spazierà dal Barocco classico alla musica contemporanea, passando attraverso lo swing.
E sempre la musica sarà la protagonista di Wine Listening, entusiasmanti esperienze finalizzate a far sprigionare delle emozioni abbinando a un buon calice di vino la giusta melodia fruibile attraverso delle cuffie per ridurre a zero l’impatto acustico. Come lo scorso anno, sui gradini della Fontana degli Undici Zampilli, torneranno le pillole teatrali di Michele La Ginestra: brevi pièce divertenti, rilassanti e gioiose a tema enologico – create apposta per l’evento – da gustare con un buon vino. Anche i più piccoli potranno divertirsi però, grazie a un appassionante laboratorio di scienza e magia a cura dei ricercatori ed educatori di G.Eco, che animerà il pomeriggio di sabato e domenica. Il momento più atteso di ogni giornata di Roma Hortus Vini 2022 sarà, anche quest’anno, la dégustation sur l’herbe, che si terrà sul prato accanto al Vigneto Italia, illuminato per l’occasione, guidata da Luca Maroni.

Roma Hortus Vini Wine Listening

Sarà lui a prendere per mano i partecipanti e condurli attraverso i profumi, le botaniche e gli aromi delle etichette monovitigno selezionate, con spiegazioni coinvolgenti, semplici e appassionate tra aneddoti, storie e analisi olfattive e gustative. Piante secolari, arbusti rigogliosi, fiori e siepi profumate impreziosiranno la scenografia dello spettacolo Roma Hortus Vini e proprio in omaggio agli splendidi esemplari custoditi nell’Orto Botanico, tutti i partecipanti sono invitati ad adottare un dress code floreale: l’originale set “siediti sulla luna”, creato ad hoc, farà da cornice alle fotografie degli “ospiti in fiore” che saranno pubblicate sui social della manifestazione.   

Clara Ippolito

http://www.romahortusvini.com

Credits Roma Hortus Vini

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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