CAPRICCIO D’ESTATE

È un cult del ristorante Adelaide, un tributo dello chef Gabriele Muro alla sua isola natìa: dalla voluttuosa polpa dei ricci di mare fino alla buccia a grana grossa dei limoni procidani, frutti di un giallo chiaro con uno strato bianco e spugnoso sotto la spessa buccia, motivo per cui vengono detti anche limoni pane.  E poi c’è la pezzogna, un pesce dalle carni delicatissime, eppure molto saporite e ricche di nutrimenti, che in cucina si presta a molte tecniche di cotture e abbinamenti, purché siano rispettosi del suo sapore unico. Una ricetta che è un succulento omaggio del giovane e talentuoso chef al mare, ai sapori e ai profumi della sua Procida.

CAPRICCIO D’ESTATE

Ingredienti per 4 persone

320 g di linguine

200 g di polpa di riccio fresca

100 g di carpaccio di pezzogna

Polvere di capperi

Brodo di pesce

2 spicchi di aglio

Olio evo q.b.

Menta q.b.

Pepe q.b.

Per il limone candito

Zeste di 2 limoni procidani biologici

Succo di 2 limoni

50 g di zucchero

Capriccio d’Estate

Preparazione del Capriccio d’Estate

Tagliate a julienne le zeste di limone, fatele bollire partendo da acqua fredda e scolatele. Ripetete l’operazione per tre volte. Mettete il succo di limone in un pentolino insieme allo zucchero, aggiungete le zeste bollite e fate ridurre di due terzi. Preparate in una padella aglio e olio, fate rosolare e aggiungete un mestolo di brodo di pesce.

Alcuni degli ingredienti usati nella ricetta Capriccio d’Estate

Cuocete la pasta in  acqua  bollente e salata, scolatela molto dente e ultimate la cottura risottandola in padella. Spegnete la fiamma e aggiungete i ricci di mare conditi con pepe, buccia di limone e menta. Mantecate e impiattate, ponendo il carpaccio alla base del piatto, le zeste di limone candito, il nido di linguine e ultimate con la polvere di capperi.


Clara Ippolito – Gabriele Muro

http://www.hotelvilon.com

Credits Hotel Vilòn

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...