Fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche: questo le celebri bellezze di Villa d’Este a Tivoli, un capolavoro rinascimentale dichiarato patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2001 dove oggi, 13 agosto (e poi il 20 e il 27 del mese, quindi il 3 e il 10 settembre prossimi), andrà in scena l’evento “Tavola e Potere: Il Rinascimento nel piatto…alla corte di Ippolito”. Una straordinaria visita guidata che si svolgerà alle ore 18.00, a cura di CoopCulture, conclusa poi da un aperitivo rinascimentale e 4 proposte culinarie dell’epoca.

Un’occasione per sperimentare alcune ricette tratte dal libro “A tavola nel Rinascimento” di Françoise Sabban e Silvano Serventi (Edizioni Laterza) e riprodurre il gusto e la storia dell’enogastronomia italiana dell’epoca all’interno di uno dei templi dell’architettura del periodo. Tra i piatti realizzati ci sono il Panunto, un’antenata della nostra bruschetta, preparata con pane, burro, mozzarella, zucchero, cannella e con un tocco finale di acqua di rose, gli Spinaci all’uvetta, con “pepe et cannella, sugo di melangole, o agresto chiaro et un poco di mosto cotto”; le Frittelle piene di vento, fritte ad arte, in modo che “si gonfieranno tanto che pareranno piene”; i Crostini ai funghi e l’Ippocrasso, una bevanda antica a base di vino aromatizzato fermentato e addolcito con miele, ottenuto sciogliendo circa 200 grammi di miele in 3 litri di vino con l’aggiunta di spezie dette “royales”.

Chi parteciperà avrà la possibilità non solo di visitare la famosissima dimora storica di Ippolito II d’Este, Cardinale e Governatore di Tivoli, ma anche di vivere l’atmosfera dei fasti e delle glorie del suo ideatore attraverso una delle sue passioni più grandi: quella dell’arte culinaria. Un’opportunità per trascorrere il week end di Ferragosto in maniera originale, godendo dell’atmosfera di quel banchetto che era “tutto ombra, sogno, chimera, finzione, metafora”, come afferma il famoso Cristoforo Messisbugo, vero e proprio sovraintendente delle cucine al servizio della famiglia d’Este, nel suo “Libro Novo” (1549), il testo rinascimentale più importante sull’argomento dedicato proprio a Ippolito d’Este.
Clara Ippolito
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Credits Cristina Annibali (Krinaphoto)