NATALE AL PIATTO

Churchill 1795, azienda britannica specializzata nella produzione di stoviglie per la ristorazione da oltre 200 anni, ha selezionato cinque ristoranti italiani, rendendoli protagonisti del progetto Natale al Piatto. Un viaggio del gusto che corre lungo tutto lo Stivale, passando per Lombardia, Lazio, Sardegna, Campania e Sicilia, regioni in cui si dipana un itinerario di sapori tracciato da cinque chef con altrettanti piatti festivi. “L’idea nasce dalla voglia di celebrare il Natale in giro per l’Italia”, ha raccontato Francesca Tartara, Business Development Manager di Churchill 1795, “coinvolgendo una cinquina di chef a cui è stato chiesto di condividere un piatto inedito con il grande pubblico”. E così ogni talentuoso cuoco ha ideato una nuova pietanza natalizia, selezionando tra le novità e i bestseller di Churchill il piatto in grado di valorizzarla al meglio. I buongustai italiani possono, perciò, degustarli nei ristoranti prescelti, ovvero presso La Filetteria Italiana, un format milanese nato con l’intento di sperimentare e valorizzare un unico taglio di carne, il Filetto, in questo caso quello di renna, con chutney ai lamponi e pepe nero, mousse al caprino e corallo giallo, servito sul piatto Stonecast Raw Terracotta Evolve,

Lo Spada, rape, frutti rossi e latte di bufala dell’Osteria dell’Orologio di Fiumicino impiattata nell’Homespun Accents Aquamarine Walled Plate

ma anche all’Osteria dell’Orologio di Fiumicino che propone uno Spada, rape, frutti rossi e latte di bufala, impiattata nell’Homespun Accents Aquamarine Walled Plate, e al ristorante Pescheria, la cui Capasanta scottata con olio alle foglie di fico, crumble di mandorle salato e maionese all’acciughe, viene portata in tavola nell’Homespun Accents Jasper Grey Walled Plate. A questi si uniscono Villa Costanza, in Sicilia, che serve la Ricciola affumicata all’aneto e agrumi, perle di ricotta in tempura croccante, mousse di avocado e coulis di melograno, polvere di capperi di salina dell’azienda Rossello, presentandola sul Kintsugi Pearl Grey, ma anche il ristorante La Merula in Sardegna con lo chef Antonio Muggianu che ha ideato lo Spaghetto quadro, rapa rossa, vongole, Gin Mare e caviale adagiato sul piatto Alchemy Abstract, di cui trovate la ricetta. Chi volesse, la può replicare per rendere le feste più sapidamente intriganti.

                     SPAGHETTO QUADRO, RAPA ROSSA, VONGOLE GIN MARE E CAVIALE

Ingredienti per 4 persone

320 g di spaghetti quadri

2 barbabietole rosse

4 cl Gin Mare

1 kg vongole

olio evo

4 gambi di prezzemolo

2 spicchi d’aglio

60 cl di fumetto di pesce

80 g di caviale

sale Maldon

pepe q.b.

Preparazione dello Spaghetto quadro, rapa rossa, vongole, Gin Mare e caviale

Iniziate cuocendo la rapa rossa a bassa temperatura chiusa nell’apposito sacchetto sottovuoto, condita solamente con un cucchiaio di olio extravergine di oliva e 3 grammi di sale Maldon per 4 ore a 64°C. Una volta cotta, abbattetela in acqua e ghiaccio o in abbattitore. Lavate accuratamente le vongole, assicurandovi che siano ben spurgate dalla sabbia, e ponetele all’interno di una padella con 2 spicchi d’aglio in camicia, i gambi di prezzemolo, 2 cucchiai di olio extravergine e 20 cl di fumetto di pesce. Coprite con il coperchio, estraendo le vongole non appena si saranno schiuse. Raffreddata la rapa rossa, ponetela all’interno di un mixer e frullatela aggiungendo 20 cl di olio, fino a ottenere una purea liscia e lucida che andrà poi setacciata. Portate una pentola d’acqua abbastanza capiente a bollore e immergetevi gli spaghetti (14 minuti di cottura), avviate un timer e scolateli all’ottavo minuto mettendoli all’interno di una padella, precedentemente preparata con le vongole e il gin. Una volta scolata, aggiungete la parte restante di fumetto per portare a cottura ottimale la pasta. Spegnete il fuoco e mantecate, aggiungendo la purea di rapa rossa. Impiattate, magari aiutandovi con un coppapasta, e decorate con alcune vongole sgusciate e 20 grammi di caviale per porzione.

Clara Ippolito

www.churchill1795.com

Credits @CiroFronteddu

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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