È stata presentata di recente al Sigep la VII edizione della guida Gelaterie d’Italia 2023 di Gambero Rosso (348 pp – € 8,90). L’istantanea che ne risulta è che il gelato appare sempre più “agricolo”, ma non per questo meno attento alla tecnologia e a intriganti mix con altri settori del mondo enogastronomico. Un gelato, insomma, nel quale natura e scienza costituiscono un binomio sempre più indissolubile. Se da un lato, dunque, trionfa il ritorno alla terra con grande attenzione al recupero degli scarti, dall’altro si moltiplicano le collaborazioni dei maestri gelatieri con chef, pasticceri, cioccolatieri, nutrizionisti e cantine per dar vita a una proposta sempre più ampia, facendo sì che la gelateria, senza perdere il suo carattere distintivo, allarghi il suo raggio d’azione con un’offerta che possa coprire tutto l’anno. Destagionalizzare e diversificare, queste le parole d’ordine per una vera sfida del futuro, un’attitudine che è stata già pienamente colta dai professionisti più attenti e che ha spinto l’editore a introdurre il nuovo premio innovazione.

Quindi, la sfida, che implica necessariamente, studio, preparazione e formazione, porta dritto al tempo nuovo del gelatiere-imprenditore, un professionista attento alla qualità del prodotto, ma capace anche di gestire contemporaneamente con grande intelligenza il locale, a cominciare dal personale.
493 gli esercizi segnalati in guida, con 83 nuovi ingressi; aumentati i Tre Coni che passano a 64 con Magritte – Gelati al Cubo a Fidenza (Parma), Sir Oliver a Novate Milanese (Milano), Paolo Brunelli Combo a Senigallia (Ancona) e Sikè Gelato a Milazzo (Messina), nomi assurti nella nuova edizione all’olimpo delle Gelaterie italiane. La Lombardia si colloca al vertice con 14 locali insigniti dei Tre Coni, regione seguita da Piemonte ed Emilia Romagna con 9, Lazio con 7, Veneto con 6, Toscana con 4, Liguria, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna con 2, seguite da Friuli-Venezia Giulia, Marche, Abruzzo e Puglia.
Clara Ippolito
Credits Gambero Rosso