PIZZA REVOLUTION

Nasce barman (a soli sedici anni), cresce in sala e in cucina con Antonello Colonna, quindi approda all’hotellerie prima per poi arrivare all’incontro con Giovanni Santarpia, una garanzia nel mondo della pizza, quella portata da Castellamare di Stabia a Firenze con tutti i suoi colori e sapori. Questa la prima parte del percorso professionale di Stefano Canosci, toscano di San Sepolcro che, imparata l’arte, la mette in pratica nel senese, dedicandosi anima e corpo al mondo della panificazione. Lo studio costante e instancabile degli impasti, delle materie prime e degli ingredienti, l’attenzione alla sostenibilità, all’equilibrio dei sapori e del metodo ne fanno, così, ben presto il rappresentante di una pizza identitaria e iconica, preparata nel suo locale Da Chicco a Colle Val d’Elsa con cui è assurto ai Tre Spicchi della guida del Gambero Rosso. In Pizza Revolution (Trenta Editore – pp. 117 – € 24,00) c’è tutto questo, un libro corredato da tante della sue intriganti ricette, frutto della tradizione, dell’innovazione e di uno stile personale espresso in nuove versioni come la Pizza Marinara all’Aglione o il Padellino Scarpetta, omaggio al menu di Antonello Colonna, dove compare la focaccia di benvenuto servita con la trippa alla romana. La ricetta tratta dal volume rende bene l’idea della sua bontà anche al solo guardarla.

                                             PADELLINO “SCARPETTA”

Per l’impasto

800 g di farina MIA X Le 5 stagioni

200 g di semola MIA SEI Le 5 stagioni

10 g di lievito

2 cucchiaini di Lemady Le 5 stagioni

15 g di sale

15 g di olio Frienn

Per la trippa alla romana

500 g di pomodori pelati

150 g di trippa

1 costa di sedano

1 carota e 1 cipolla

1 bicchiere di vino rosso

olio extravergine di oliva Pizzolivm

 un ciuffo di menta

Preparazione del Padellino “Scarpetta”

Impastate gli ingredienti con l’80% di idratazione, fino a ottenere un panetto omogeneo; quindi avvolgetelo con della pellicola e fatelo riposare in frigorifero per 24 ore a 4°C. Ricavate dei panetti da 260 grammi con chiusura a pieghe e lasciateli riposare già nel ruoto (teglia, ndr) o nel padellino per circa 5 ore a temperatura ambiente. Fate cuocere in forno combinato a vapore per 10 minuti a 230°C. Sfornate, lasciate raffreddare il padellino in teglia o rete capovolto in modo da avere un giusto raffreddamento del prodotto e mantenere le alveolature interne perfette. A parte in una pentola fate soffriggere in olio extravergine di oliva la cipolla, la carota e il sedano tritati finemente; lasciate imbiondire per alcuni minuti e unite la trippa tagliata a julienne. Mescolate il composto a fuoco vivace e sfumatelo con il vino rosso. Aggiungete i pomodori già pelati e passati, portando a cottura a fuoco minimo, unendo solo alla fine la menta. Chiaramente per condire il padellino consiglio di stare abbondanti di farcitura… altrimenti che scarpetta è?

Clara Ippolito

http://www.trentaeditore.it

Credits Trenta Editore

Autore: dicoppaedicoltello

È tutta colpa del Galateo di Giovanni della Casa, se poi sono diventata una giornalista enogastronomica. Quella tesi di laurea, infatti, mi fece da apripista. Mettiamoci pure, poi, che ho scritto parecchio sul linguaggio della tavola per la Treccani, che ho lavorato per il glorioso Paese Sera, per il Gambero Rosso, Horeca Magazine, Saporie.com, Julienne ed Excellence Magazine. E per non farmi mancare nulla sono stata anche caporedattore di Gusto Magazine e poi direttore di Torte. Insomma, per non farla troppo lunga è un po’ di tempo che parlo di cibo e di vino: da quattro anni anche sulle pagine del magazine italo-tedesco Buongiorno Italia e ora sul mio sito DiCoppa&DiColtello.

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