L’atto dell’alimentazione, lo diceva Feuerbach, rappresenta più del semplice nutrirsi per placare la fame o dare sostentamento all’organismo, perché ogni cibo contiene in sé anche la cultura, la storia e l’identità di un popolo. Infatti, sono proprio le scelte di ciò che mangiamo a descrivere la nostra fisionomia collettiva oltre che quella individuale: ogni pasto diventa così un condensato di ideologie e tratti di personalità che ci rappresentano. Pietro Ruffoni (riconosciuto da Forbes tra i migliori 100 Under 30 del 2020, fondatore di HealthyFood srl, startup leader nel FoodTech) e Daniela Ferrando (copywriter, editor, content curator, nonché food writer) hanno sentito il bisogno di trattare proprio questo tema in un libro, fresco di stampa, dal titolo Identità Alimentari (€ 16,00 Trenta Editore).

Un testo di 144 pagine dove gli autori scandagliano i fattori più importanti che guidano le nostre scelte a tavola, definendo la nostra identità in cucina e illustrandone gli orientamenti, ma anche le necessità nutrizionali che negli ultimi anni si sono diffuse nella società contemporanea. In sei capitoli si mettono, difatti, sulle tracce del gusto e delle tendenze alimentari odierne, dello stile nutritivo come specchio di noi stessi, ma anche della necessità dei cambiamenti, delle malattie del benessere, delle allergie e delle intolleranze. Quel che ne risulta alla fine è un interessante ritratto a tutto tondo dell’universo della tavola.
Clara Ippolito
Credits Trenta Editore